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Vince la destra anti-russa in Lettonia, la centrale delle repubbliche baltiche, con 2.250.000 abitanti, membro dell’Unione europea dal 2003, della Nato dal 2004 e dell’Eurozona dal 2014: quasi due terzi dei seggi del Parlamento passano quindi alla coalizione che sosteneva il primo ministro Laimdota Straujuma, mentre un terzo vanno al partito d’opposizione russofono “Armonia”, del popolare sindaco della capitale Riga, Nils Ushakovs, il quale si è sempre definito un ammiratore di Vladimir Putin.
A pesare sul voto la crisi Ucraina e il timore, diffuso fra gli elettori, di un possibile colpo di mano del presidente russo sui territori dell’ex Unione Sovietica, anche se l’ipotesi appare surrealistica e priva di fondamento. I russofoni sono in Lettonia il 26,9% della popolazione.
Nella foto: Laimdota Straujuma
