LIBERIA. Ong, ‘un quarto del Paese venduto ad aziende del legname’

TMNews, 4 set 12 –

 

Il Presidente della Liberia e Premio Nobel per la Pace Ellen Johnson Sirleaf ha venduto quasi un quarto del suo Paese alle aziende straniere di legname, che spesso aggirano le norme nazionali, mettendo a rischio le più grandi foreste pluviali dell’Africa occidentale. E’ quanto si legge in un rapporto diffuso oggi dagli attivisti di Global Witness. Nello studio si sottolinea come i nuovi contratti di deforestazione riguardino un’area di 26.000 chilometri quadrati, pari a oltre il 23% del territorio nazionale, su cui si trova il 40% delle foreste del Paese e quasi la metà delle migliori foreste vergini. Gli attivisti contestano in particolare la formula in cui sono stati concessi i diritti di deforestazione, i cosiddetti ‘Private Use Permits (Pup)’ che prevedono obblighi minimi per le aziende e non contemplano “requisiti di sostenibilità”. Inoltre, i Pup “garantiscono minori entrate al governo rispetto ad altre forme di licenze” e “violano le nuove leggi della Liberia volte a garantire il controllo delle comunità sulle loro terre”. “La Liberia è spesso lodata dalla comunità dei donatori come un Paese che procede bene – ha detto Jonathan Gant della Global Witness – sotto molti punti di vista questo è vero, ma questa crisi nel settore delle foreste minaccia di minare il suo fragile processo”. Stando a quanto ricordato oggi dal Telegraph, il Presidente ha sospeso il mese scorso il responsabile dell’Autorità nazionale per lo sviluppo delle Foreste e ha annunciato un’inchiesta “indipendente” sulla concessione delle licenze.