LIBIA. al-Thani, ‘Le nostre truppe stanno avanzando verso Tripoli per liberarla’

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libia milizieContinuano aspri i combattimenti in Libia, dove le forze di militari, quelle del generale Kalifa Haftar e quelle della tribù di Zintan stanno tentando di riprendere il controllo di Tripoli, dopo che questa è stata conquistata nei mesi scorsi dai jihadisti di Ansar al-Sharia e di altre milizie che si raccolgono sotto il nome di Fajr (Alba): dopo i raid aerei dei giorni scorso partiti da Bengasi, dove Haftar ha il suo quartier generale, i militari governativi stanno convergendo sulla capitale. A comunicarlo alla tv al-Arabiya è stato il premier libico Abdullah al-Thani, il quale ha affermato che “Le nostre truppe stanno avanzando verso Tripoli per liberarla”.
A Tropoli ha sede il Parlamento riesumato dai jihadisti dalle ceneri dell’Assemblea costituente e con premier Omar al-Hassi, mentre al-Thani, il suo governo ed il Parlamento che l’ha eletto, hanno sede a Tobruk: questi hanno l’appoggio della comunità internazionale, ma sono il frutto delle elezioni di giugno, annullate dalla Corte costituzionale.
Nel suo intervento di oggi al-Thani ha voluto considerare che “Dopo averci aiutato a rovesciare il regime” di Gheddafi, “la comunità internazionale” ha “lasciato la Libia sola”; in effetti l’indirizzo dell’Onu, come pure quello partorito dalla Conferenza di Madrid del settembre scorso, è stato quello evidentemente utopico di cercare di promuovere il dialogo fra le parti, in un paese dilaniato vecchie diatribe, fondamentalismi e interessi internazionali.
Basti pensare che Khalifa Haftar è considerato dai suoi detrattori essere un’espressione della Cia in quanto è stato liberato dagli americani nel 1987 in Ciad, dov’era stato fatto prigioniero in occasione della Guerra delle Toyota, ed è rimasto negli Usa fino al 2011, quando è rientrato in Libia per comandare la piazza rivoltosa di Bengasi.