Libia. Il settore petrolifero perde 3.808.948.443 dollari

di Vanessa Tomassini

La compagnia petrolifera libica, la National Oil Corporation (NOC), ha pubblicato un nuovo bollettino in cui sottolinea di continuare a lavorare sodo per servire tutti i libici in ogni parte del paese con carburanti. “Nonostante le difficoltà e l’arresto illegale di molti impianti di produzione e distribuzione di petrolio, NOC sta ancora lavorando per procurare e distribuire abbastanza carburanti per tutti i libici”, afferma la compagnia nella nota, chiedendo “ai responsabili delle chiusure illegali di sollevare immediatamente il blocco imposto e di risparmiare ai lavoratori e ai cittadini del settore petrolifero ulteriori sofferenze”. “Chiediamo – aggunge la compagnia nel comunicato – al resto degli organi dello stato di mantenere le rimanenti riserve finanziarie e di ridurre le loro spese”.
NOC ha indicato che i bassi livelli di offerta in alcune aree comportano un rischio di carenza di carburante per alcuni libici. Ciò può causare periodi di interruzione dell’alimentazione per alcune persone in determinate regioni.   Le regioni meridionali della Libia stanno vivendo una mancanza di forniture a causa del deterioramento delle condizioni di sicurezza. La città di Tripoli viene fornita con idrocarburi direttamente dal porto di Tripoli.   Secondo il bollettino, una petroliera ha terminato le operazioni di scarico nel porto di Bengasi lunedì 30 marzo 2020, mentre un’altra nave cisterna per GPL si prepara a scaricare successivamente nel porto orientale.
La città di Tobruk e il resto della regione orientale vengono forniti da NOC direttamente da Bengasi.  La compagnia starebbe prendendo provvedimenti per proteggere il personale e il pubblico dal coronavirus COVID-19. La maggior parte del personale lavora ora in remoto e tutte le sedi della NOC stanno seguendo nuove procedure di sicurezza conformi alla guida del Centro nazionale libico per il controllo delle malattie. Gli attuali livelli di produzione in Libia sono 79.655 barili al giorno da domenica 29 marzo 2020. La restrizione forzata della produzione ha comportato perdite finanziarie superiori a 3.808.948.443 dollari dal 17 gennaio 2020. La compagnia precisa che questi fondi persi per via del blocco potrebbero essere spesi per forniture e attrezzature mediche per aiutare tutti i libici ad affrontare il virus COVID 19.