LIBIA. Migranti, un problema anche per Tripoli. Zeidan chiede aiuto all’Ue

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migranti mareLa Libia, paese che di fatto è ormai spaccato in tribù e la cui sicurezza è gestita in modo autonomo dalle oltre 500 milizie che hanno rifiutato l’invito a sciogliersi nell’esercito o a deporre le armi, si trova a fronteggiare il problema immigrazione: le ondate di profughi che arrivano dal Sahel si spingono in Libia già nelle mani dei trafficanti di uomini i quali, prima di imbarcarsi per la traversata del Canale di Sicilia, passano anche diversi mesi sul territorio libico.
Il premier Ali Zeidan, già alle prese con i molti problemi legati all’instabilità della situazione (recentemente la Libia ha persino dovuto importare petrolio a causa del blocco degli impianti di estrazione), ha così chiesto sostegno all’Europa per formare la Guardia costiera, ed ha chiesto di poter accedere al sistema satellitare di controllo delle frontiere.
Proprio l’Italia, che si sta dando da fare per rispondere all’incarico datole al G8 irlandese, sta cooperando per la creazione di un sistema elettronico per la sorveglianza delle coste meridionali della Libia.
Intanto le autorità di Tripoli hanno aperto un’inchiesta per indagare sulla motovedetta libica che avrebbe sparato ai migranti protagonisti dell’ultima tragedia di venerdì nel Canale di Sicilia, quando un barcone si è rovesciato causando la morte di almeno 34 migranti, in gran parte donne e bambini: la denuncia sarebbe arrivata dagli stessi migranti.