L’Onu invita gli israeliani (che non ci sentono) a fermare gli insediamenti

di Guido Keller –

Verrà sottoposto il prossimo 18 marzo ai 47 Stati membri permanenti del Consiglio dei Diritti umani delle Nazioni Unite il documento-inchiesta redatto dal giudice francese Christine Chanet e reso pubblico oggi a Ginevra, in cui si parla di palestinesi dei Territori occupati ed insediamenti: “un numero elevato di diritti umani dei palestinesi vengono violati a causa dell’esistenza delle colonie – si legge nel documento – le quali sono istituite e sviluppate per il beneficio esclusivo degli israeliani ebrei – e vengono mantenute attraverso un sistema di segregazione totale tra i coloni israeliani e la popolazione che abita nei territori occupati”.
Va detto che da quasi un anno Israele boicotta sistematicamente le riunioni del Consiglio  dei Diritti umani rifiutandosi di prendere parte all’esame periodico della situazione in Israele e diventando così il primo Paese a boicottare questa riunione delle Nazioni Unite.
Il documento-inchiesta del giudice Chanet è stato definito da Tel Aviv, attraverso una nota del ministero degli Esteri riportata dal portavoce Yigal Palmor, “una relazione unilaterale e di parte”: “Il Consiglio per i diritti umani dell’Onu si è, purtroppo, nuovamente distinto nei confronti di Israele per il suo approccio sistematicamente unilaterale e di parte. E il dossier appena diffuso è solo la conferma di tutto ciò”.
“L’unico modo per risolvere i problemi che si frappongono fra israeliani e palestinesi, compresa la questione degli insediamenti – ha affermato Palmor – è mediante trattative dirette, senza precondizioni”.
Il portavoce del ministero ha quindi concluso dicendo che “Passi di nessuna utilità, come appunto il Rapporto che abbiamo di fronte, serviranno solo a colpire gli sforzi per ricercare una soluzione stabile del conflitto israelo-palestinese”.