Malawi. Il Parlamento consente l’invio di 10mila lavoratori in Israele

di Alberto Galvi

Il Parlamento del Malawi ha dato il via libera al governo per l’invio di 10mila lavoratori da inserire nelle fattorie e nelle industrie in Israele. Il 25 novembre è partita per Israele la prima tranche di 221 lavoratori, e nei prossimi giorni sono attesi altri voli.
Questo risultato segna un nuovo capitolo nei rapporti diplomatici tra Malawi e Israele, che risalgono agli anni ’60. Per decenni Israele ha inviato medici ed esperti agricoli in Malawi, e i malawiani si sono recati in Israele per studiare l’agricoltura, che rimane una delle principali fonti di reddito del paese. Il Malawi è stato uno dei quattro paesi africani che non aveva rotto i legami con Israele dopo la guerra dello Yom Kippur del 1973.
Il Parlamento ha approvato il programma il 15 febbraio 2024, dopo una missione conoscitiva del governo in Israele per valutare le condizioni di vita di circa 700 malawiani già inseriti. La delegazione ha avuto diversi impegni in Israele tra cui un incontro con i ministri del governo israeliano, una visita al Parlamento e un’assemblea con agenti del lavoro e lavoratori.
Lo scorso anno il Malawi ha iniziato a promuovere il lavoro in Israele con l’obiettivo di generare maggiori entrate di valuta estera. Attualmente i malawiani vengono reclutati tramite agenti che hanno accordi con gli agricoltori israeliani bisognosi di manodopera.
Fino ad ora la maggior parte dei lavoratori diretti in Israele proveniva dalle aree urbane, ma il governo ha spinto per i contadini e gli allevatori delle realtà rurali. I sindacalisti sostengono che coinvolgere i politici nel reclutamento dei lavoratori sia sbagliato. Israele potrebbe impiegare fino a 100mila lavoratori malawiani.