Malesia. Washington teme che il volo MH370 possa essere usato come missile

di Manuel Giannantonio

malaysia airlinesSecondo il presidente della commissione di Sicurezza interna alla Camera dei rappresentanti americana, Michael McCaul, le autorità statunitensi temono che l’aereo MH370 possa essere nascosto da qualche parte per essere successivamente impiegato come un “missile”. L’inchiesta ora si concentra sui due piloti.
Sabato 8 marzo dopo solo un’ora dal suo decollo, il volo MH370 partito da Kuala Lumpur e diretto a Pechino è sparito dai radar con 239 passeggeri a bordo, mentre sorvolava il golfo della Tailandia tra la costa orientale della Malesia e il sud del Vietnam. Il volo ha deliberatamente cambiato la propria traiettoria per dirigersi verso l’Oceano Indiano volando per sette ore. I dati satellitari non permettono di determinare il posto dove l’aereo si trova al termine delle sette ore di volo, ha indicato il primo ministro malesiano, Najib Razak. In effetti i dati dei satelliti collocavano l’aereo in corridoio a nord della Tailandia alla frontiera del Kazakhistan e del Turkmenistan, o in un corridoio a sud che va dall’Indonesia al sud dell’Oceano Indiano.
Il percorso a nord è giudicato il meno plausibile dagli analisti poiché passa per diversi paesi che dispongono di radar militari e che avrebbero certamente identificato l’aereo.
“L’altra ipotesi è che sia atterrato in un paese come l’Indonesia e potrebbe essere riutilizzato come un missile, proprio come nell’attentato alle Torri gemelle dell’11 settembre”, ha dichiarato Michael McCaul. “Si tratta di un atto deliberato e intenzionale”, ha aggiunto.
I dati satellitari rivelati dal Primo ministro malesiano sembrano infatti scartare l’ipotesi di un’esplosione in pieno volo. Gli investigatori ora si concentrano sul passato del pilota e del copilota.
“Le informazioni ci impongono di concentrarci sui piloti”, ha dichiarato Michael McCaul. Le ultime parole pronunciate dai piloti sono state dopo la chiusura deliberata del sistema di comunicazione. Il ministro malesiano dei trasporti Hishammuddin Hussein aveva precisato che le ultime parole ricevute dal sistema di comunicazione ACARS sono state deliberatamente tagliate. “Questa frase però è contraria alle procedure abituali del contatto radio, che vogliono che il pilota legga le istruzioni per contattare la torre di controllo più vicina e fornire l’identificativo dell’aereo”, ha spiegato Hugh Dibley, un ex pilota della British Airways.
Secondo una fonte militare, la persona ai comandi dell’aereo era un pilota “estremamente competente” (…)“Sembrava sapere molto bene come evitare i radar civili”, ha aggiunto.
L’inchiesta si concentra sui due piloti, i quali non hanno chiesto di volare insieme, ha precisato la Malaysia Airlines. Le loro abitazioni sono state perquisite. Il comandante Zaharie Ahmad Shah, 53 anni lavora per questa compagnia dal 1981 e ha maturato 18.365 ore di volo.
Un investigatore ha dichiarato che il suo domicilio è stato esaminato minuziosamente così come i suoi simulatori di volo. La compagnia Malaysia Airlines tuttavia non crede all’ipotesi del depistaggio da parte del pilota. “Zaharie non è un suicida, non è un esaltato politico come l’hanno dipinto alcuni media stranieri”, ha dichiarato un pilota della Malaysia Airlines. “Non abbiamo il diritto di avere un’opinione politica?” avrebbe aggiunto.
Quanto al copilota Fariq Abdul Hamid, 27 anni, è entrato a far parte della compagnia all’età di 20 anni e ha studiato in una scuola malesiana di Langkawi. È figlio di un alto responsabile del ministero dei lavori pubblici di uno Stato della Malesia. La sua famiglia e i suoi amici lo descrivono come un uomo umile e professionalmente molto serio.
Le autorità malesiane hanno chiesto alla polizia e ai servizi segreti di procedere con le verifiche dei passeggeri. Sono oggetti di inchiesta anche i meccanici che hanno lavorato all’aereo prima del suo decollo.
“Se tutto ciò è avvenuto deliberatamente allora abbiamo a che fare con qualcosa che va aldilà della preparazione degli attentati alle Torri gemelle”, ha stimato Gerry Soejatman, analista indipendente residente a Jakarta.
Un’organizzazione come al-Qaeda “potrebbe essere interessata a far scoppiare un aereo, ma perché prendere di mira un aereo della Malaysia Airlines?”, ha chiesto il professore Adam Dolnik dell’Università di Wollongon in Australia, che dubita della pista terroristica: “I terroristi non praticano il depistaggio poiché diminuisce le possibilità di distruzione, rende difficile l’introduzione di armi in un aereo e di sottomettere i passeggeri”.
Non vi sono stati atti di terrorismo in Malesia, ma questo paese dalla maggioranza musulmana ha nel proprio territorio individui legati a gruppi estremisti quali Jemaah Islamiyah. Tuttavia nessuna rivendicazione è stata per ora proliferata.