UCRAINA. Prime sanzioni di Ue e Usa. Gorbaciov si schiera con Putin

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gorbaciov mikhailMentre in Crimea la piazza festeggia l’esito referendario che vorrebbe consegnare la penisola alla Russia, l’Unione europea emette le prime misure per esprimere con i fatti la propria contrarietà: riunitisi a Bruxeles, i 28 ministri degli Esteri hanno deliberato “sanzioni mirate” contro 21 fra personalità politiche russe, politici ucraini filorussi della Crimea e tre militari.
Pur volendo mantenere aperto il dialogo con Mosca, il Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Ue non può chiudere gli occhi su un’annessione che rappresenterebbe un pericoloso precedente; come ha fatto sapere il ministro italiano Federica Mogherini, c’è ancora la speranza di trovare una “soluzione politica” che garantisca il rispetto del diritto internazionale.
“Stiamo provando – ha affermato Mogherini – a parlare con i russi per evitare un effetto domino: dobbiamo evitare che l’Ucraina diventi una sorta di muro di Berlino fra Occidente e Federazione russa”. L’obiettivo è quello di “riportare la Federazione russa a svolgere un ruolo costruttivo in partnership con l’Ue e con il resto del mondo”.
A gettare un salvagente a Putin è stato l’ultimo Segretario dell’Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov, il quale ha dichiarato che “Se in precedenza la Crimea venne unita all’Ucraina (nel 1954 fu donata da Nikita Krusciov) dalle leggi sovietiche, per essere più precisi, dalle leggi del Partito Comunista, senza tenere in alcun contro la volontà della popolazione, ora la gente ha fatto le sue scelte e corretto l’errore. Questo è qualcosa che dovrebbe essere ben accolto piuttosto che condannato con l’adozione di sanzioni che non hanno fondamento legale”.
Anche gli Stati Uniti, che hanno già informato di non riconoscere l’esito del voto, hanno pronunciato 11 sanzioni che colpiscono funzionari russi e ucraini coinvolti nell’intervento armato in Crimea e nel successivo referendum di annessione a Mosca. Tra questi l’ex presidente Viktor Yanukovich e due consiglieri di Vladimir Putin.