Mali. Il governo promette ‘presidenziali tra un anno’

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Elezioni presidenziali a marzo 2022, precedute dal dialogo politico già avviato con le componenti politiche e sociali del Mali e dal rinnovo dei membri della Commissione elettorale. Questi gli obiettivi stabiliti al vertice di Lomé, in Togo, sulla transizione politica a Bamako.
A incontrarsi, oltre ai rappresentanti del governo ad interim del Mali, i delegati dell’Unione africana, della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao), della Missione delle Nazioni Unite in Mali (Minusma) e di altri Paesi vicini.
Zeini Moulaye, ministro degli Esteri del Mali, ha dichiarato che “Le elezioni presidenziali riguardano tutti. In linea di principio, si terranno a marzo 2022 ma il calendario non è stato completamente fissato. Intanto il dialogo politico è in corso”.
Il presidente del Togo, Faure Gnassingbé, ha posto l’accento sull’importanza di sostenere il Mali nel processo di transizione politica, anche per salvaguardare “la riconciliazione nazionale” avviata con l’Accordo di Algeri del 2015, quando il governo di Bamako strinse un’intesa con alcuni tra i principali gruppi armati per porre fine all’insurrezione nel Paese del Sahel.
Il 18 agosto scorso i militari hanno rovesciato con un colpo di stato il governo del presidente Ibrahim Boubakar Keita. La giunta salita al potere, dopo consultazioni con le opposizioni sostenute dalla comunità internazionale, ha lasciato il posto a un governo di transizione composto sia da militari che da civili. Il fronte delle opposizioni, di cui fanno parte anche capi religiosi e della società civile, chiedono l’uscita degli ufficiali delle forze armate dai posti di vertice delle istituzioni. Per questo è stata avviata una concertazione nazionale.
Oggi però la stampa locale ha riferito di una possibile candidatura alle prossime presidenziali del generale Assimi Goita, l’attuale vicepresidente del governo di transizione, coinvolto nel golpe di agosto.