Mali. Opposizioni unite contro la decisione del governo di indire un referendum costituzionale il 18 giugno

di Alberto Galvi

Diverse associazioni politiche in Mali hanno unito le loro forze per opporsi alla decisione del governo militare di indire il 18 giugno un referendum sulla nuova costituzione. La versione definitiva della bozza costituzionale è stata consegnata al capo della giunta militare Assimi Goïta lo scorso 27 febbraio.
La coalizione chiede l’annullamento del decreto di convocazione degli organi elettorali perché ritiene illegittime le autorità al potere. Il cambiamento costituzionale è stato a lungo dibattuto in Mali. Un referendum previsto per il 2017 non ha avuto luogo. Nell’aprile 2021 il governo ad interim, istituito dai colonnelli dell’esercito, aveva annunciato che in ottobre si sarebbe tenuto un referendum.
Il referendum, annunciato lo scorso 5 maggio, era stato precedentemente previsto per il 19 marzo, ma è stato rinviato a data da destinarsi a causa di un mancato accordo tra le parti sul testo da presentare ai cittadini. 
Per lo svolgimento del referendum potrebbero esserci molteplici problemi che vanno dagli attacchi ai seggi elettorali alle questioni logistiche, come la registrazione degli elettori. Al referendum si sono opposte anche alcune personalità religiose musulmane, gruppi ribelli del nord e una parte della società civile, che non sostengono la menzione nella bozza di uno Stato laico.
La campagna referendaria si svolgerà dal 2 al 16 giugno. Tuttavia la giunta aveva assicurato che avrebbe rispettato i suoi impegni per riportare i civili al governo entro la scadenza del 2024.