Marocco. al-Adl Wal Ihsan si rifà all’Isis e promette il taglio delle teste

di Belkassem Yassine –

abbadi mohamedNel corso di una riunione tenuta recentemente dal consiglio di Jamaa al-Adl Wal Ihsan, gruppo estremista islamista marocchino, diffusa tramite il megafono di propaganda“Ashahid”, Mohamed Abbadi, dirigente del gruppo, ha affermato che “lo Stato Islamico” (Daesh) intraprende sforzi per difendere gli interessi e le cause dei musulmani.
La dichiarazione assurde di Abbadi, che si rifà al Daesh, dimostra che la Jamaa è entrata in una fase di trasformazione pericolosa, in particolare sul piano ideologico, tant’è che vi sono appelli alla decapitazione, e il timing scelto per trasmettere il messaggio è significativo, in altre parole interviene nel momento in cui il gruppo terroristico “Stato Islamico” è stato sconfitto in molti dei suoi quartieri generali in Siria ed in Iraq.
Tuttavia se la Turchia paradossalmente un mese fa aveva allontanato il numero due della stessa Jamaa marocchina, Fathallah Arsalane, e un blitz della polizia turca ha avuto luogo all’università d’Istanbul Sabahattin Zaim per interrompere un incontro di propaganda della stessa Jamaa, l’Europa non sembra aver compreso la misura esatta del pericolo.
Questo gruppo si attiva in Europa presso le comunità musulmane, si fa benvolere all’inizio, ma è solo un lupo travestito da agnello. L’attivismo della Jamaa favorisce l’espansione del radicalismo in numerosi paesi europei le cui autorità ignorano gli scopi concreti di questa setta fortemente in grado di nuocere.
“Viviamo attualmente il periodo dello sbriciolamento della dipendenza dell’occidente”, ha affermato Abbadi esprimendo la speranza che tutti i musulmani del mondo si sottomettano ad un’unica autorità. Un ritorno alle origini del governo musulmana dei primi successori del profeta Maometto (“Khoulafa Arrachidoune”).
Nelle intenzioni del capo di al-Adl Wal Ihsan c’è quella di imporre “il Califfato” a tutti i costi e con tutti mezzi, anche con il ricorso alla decapitazione. Un diktat del pseudo “Califfo” dello “Stato islamico”, Abu Bakr al-Bagdadi. Si tratta di un incitamento all’omicidio che indica “il modello” che vuole offrire Jamaa: “o accettate il regime del Califfato o vi tagliano le teste!”. Per dare una copertura “di legittimità” a quest’appello, l’esponente della Jamaa ha citato il compagno del Profeta, Omar Ibn al-Khattab, il quale ha detto che un buono musulmano, che si conforma ai precetti dell’Islam, non dovrebbe passare tre giorni senza califfo. Secondo “la filosofia” di Mohamed Abbadi, il regime “del Califfato”, è ora o mai.
L’appello di Mohamed Abbadi si confà ai crimini del capo del Daesh, che ha già fatto colare fiumi di sangue.
Serve quindi una risposta vigorosa da parte della società marocchina e del mondo. All’inizio delle più grandi tragedie che l’umanità ha subito vi sono state sempre le parole, per cui è il caso di prevenire e di radicare questo pensiero terroristico.