Marocco. Manifestazioni per l’attacco terroristico a Smara

di Belkassem Yassine

Nella domenica 5 novembre sono state organizzate grandi marce a Laayoune e a Dakhla e un sit-in ben a Smara per denunciare “l’abietto attacco terroristico” perpetrato contro i civili nella città di Smara, capitale spirituale delle Province Meridionali del Regno del Marocco.
Durante la marcia di Laayoune i partecipanti, guidati dai chioukh, notabili e responsabili locali comunali, provinciali e regionali eletti, hanno condannato vigorosamente questo attacco, definendolo “un atto terroristico commesso dai nemici dell’integrità territoriale del Regno”.
Decine di migliaia di abitanti della città di Laayoune e dei suoi dintorni sono scesi in piazza e hanno attraversato i principali viali della città, brandendo la bandiera nazionale per esprimere la loro indignazione per la vile aggressione e per dimostrare la loro solidarietà ai loro concittadini di Smara, invitando la comunità internazionale ad assumersi la responsabilità per porre fine alle azioni del gruppo Polisario con base in Algeria, “un’entità terroristica che sequestra i nostri fratelli e bombardate i nostri figli”, hanno denunciato.
Questi attacchi, che hanno preso di mira i civili, “mirano a minare la sicurezza e la stabilità prevalenti nelle province meridionali del Regno” e “testimoniano il fallimento della tesi separatista a livello diplomatico, militare e politico”, hanno sottolineato i saharawi. “Come Daesh (Isis, ndr), il Polisario è un insieme di terroristi”, “le esplosioni a Smara minacciano la pace e la sicurezza dei civili in flagrante violazione del diritto internazionale, del diritto umanitario e delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza”, si legge sugli striscioni. La marcia di Laayoune si è conclusa con la lettura di un comunicato stampa dei chioukh delle tribù Saharawi in cui esprimevano la loro indignazione.
Intervenuto in questa occasione, il presidente del Consiglio della regione di Dakhla-Oued Eddahab, El Khettat Yanja, ha espresso la sua ferma condanna degli atroci atti terroristici che hanno preso di mira i civili nella città di Smara, affermando che questi disperati tentativi da parte dei elementi “Polisario” e dei nemici dell’integrità territoriale del Regno non faranno altro che rafforzare “il nostro incrollabile attaccamento alla marocchinità del Sahara, la nostra adesione al processo democratico e il nostro impegno a continuare l’attuazione del modello di sviluppo avviato da re Mohammed VI nelle province meridionali”.
Nella stessa giornata gli abitanti di Smara, guidati dai chioukh e notabili della città, hanno organizzato un sit-in in cui è stato letto un manifesto in cui gli abitanti, i responsabili eletti, i chioukh e i notabili di Smara hanno denunciato il “crimine barbaro e ignobile che ha preso di mira i civili nel cuore della notte” a Smara, uccidendo un persona e ferendo altre tre con il lancio di missili. L’azione è stata rivendicata dal Polisario.