MESSICO. Narcos occupano la città di Chilapa. Almeno undici persone scomparse

di Marco Dell’Aguzzo –

messico poliziaLa città di Chilapa, stato di Guerrero, ha recentemente vissuto un periodo di occupazione lungo cinque giorni. La mattina di sabato 9 maggio, infatti, circa trecento uomini, tutti col viso coperto e coi fucili d’assalto bene in vista, fecero il loro ingresso nel centro abitato e ne assunsero il pieno controllo, riuscendo a neutralizzare in un attimo la polizia locale. Dissero agli abitanti di essere venuti ad offrire loro protezione, a liberarli dai Los Rojos, una gang di narcotrafficanti che opera nel Guerrero. Giovedì 14 decisero di ripartire, con la promessa (meglio dire minaccia?) di ritornare, un giorno, nel caso il leader dei Rojos non venisse arrestato.
In quei cinque giorni tra il 9 e il 14 Chilapa non venne occupata da un corpo di polizia comunitaria (come i trecento stranieri mascherati si definirono, dei semplici comunitarios), ma, con molta probabilità, da dei narcos. Tesi rinforzata ad esempio dal comunicato che la Procura generale dello stato di Guerrero ha rilasciato il 19 maggio scorso, in cui rivela di aver ricevuto alcune denunce relative alla scomparsa di undici persone nella città di Chilapa dal 12 al 14 maggio: un fruttivendolo di venticinque anni, uno studente di ventidue, un fattorino della pizza che ne aveva appena diciotto; e poi tassisti, agricoltori, mandriani. La Commissione per i diritti umani del Guerrero parla invece di tredici casi di rapimenti, ma per il sindaco Francisco Javier García i concittadini “prelevati” potrebbero essere addirittura trenta.
Chi erano quei trecento? Forse membri del cartello Los Ardillos, “Gli Scoiattoli”, attivi proprio nel Guerrero e nei pressi di Chilapa? La zona non è del resto nuova a violenze tra cartelli rivali: proprio a Chilapa, nel novembre passato erano stati trovati dei resti bruciati di almeno undici corpi umani, tutti coperti da un grande striscione indirizzato agli Ardillos sul quale era stato scritto: “Ecco la vostra spazzatura”.
Ci si potrebbe chiedere se l’occupazione di Chilapa non rientri nella “vendetta” degli Ardillos sul cartello nemico, come una sorta di dimostrazione di forza indirizzata al governo federale messicano, che si troverebbe quindi costretto ad assecondare le richieste del cartello (arrestare il boss dei Rojos il prima possibile) per evitare un loro ritorno nella città, non a caso già annunciato, e ulteriori sparizioni di innocenti.
Il 26 settembre scorso ad Iguala, sempre nello stato di Guerrero, quarantatré studenti della “Raúl Isidro Burgos” di Ayotzinapa (non distante da Chilapa) sono stati rapiti dal cartello dei Guerreros Unidos con l’aiuto della polizia locale e del sindaco, e ridotti poi in cenere in una discarica vicina alla città di Cocula.

La Guerra della droga vede fronteggiarsi i vari cartelli e le forze di esercito e polizia; è iniziata ufficialmente l’11 dicembre 2006 con l’operazione Michoacán (invio di 6.500 soldati nel Michoacán): da allora i morti sono stati quasi 140mila.
Al di là degli arresti, ancora non sono stati trovati i corpi degli studenti, per cui aleggia fra la popolazione il sospetto che sulla vicenda possano esservi insabbiature o mezze verità.

I gruppi principali che combattono le Forze di sicurezza sono:
– Cartello di Sinaloa; si tratta di uno dei gruppi egemoni;
– Cartello del Golfo; con base a Matamoros, è uno dei principali del traffico.
– Cartello di Juárez; controlla una delle rotte primarie del traffico di droga verso gli Stati Uniti dal Messico; combatte contro il cartello Sinaloa, per il controllo della città di frontiera di Ciudad Juárez.
– Cartello di Tijuana; è il cartello della famiglia Arellano-Félix, decimato dal contrasto delle Forze governative.
– Los Zetas; in principio era l’esercito del cartello del Golfo, ma poi si è alleato con i fratelli Beltrán-Leyva.
– Los Caballeros Templarios; diversi leader della disciolta Familia Michoacana hanno dato vita a tale cartello, sempre con base nel Michoacán;
– Cartello di Beltrán-Leyva; alleato dal 2008 con i Los Zetas, combatte contro gli altri cartelli.
– Los Negros; erano il braccio armato del cartello di Sinaloa, formato per contrastare i Los Zetas e le forze di sicurezza governative. Furono poi ingaggiati dal cartello Beltrán Leyva
– Cartello di Colima, gruppo minore appartenente al cartello di Sinaloa.
– Cartello di Millennio, gruppo minore appartenente al cartello di Sinaloa.
– Cartello di Sonora, gruppo minore appartenente al cartello di Sinaloa.

Parallelamente al traffico degli stupefacenti, vi è il traffico delle armi, che i vari gruppi utilizzano nella guerra: le più usate sono:

– Il fucile semi-automatico, di fabbricazione russa, il quale viene importato illegalmente dagli Stati Uniti, dall’America Centrale, dal Sudamerica e dal Medio oriente e dai paesi asiatici.
– Il fucile semi-automatico AR-15, che proviene dagli Stati Uniti;
– Il fucile M16 (con selettore di fuoco), che arriva dal Vietnam;
– Le granate a frammentazione M61 / M67 / MK 2 / K400, che provengono dall’America Centrale, dalla Corea del Sud, da Israele, dalla Spagna, dal Guatemala e dal Vietnam
– Il lanciagranate RPG-7 / M72 LAW / M203 , che arriva dalla corea del Nord, dal Guatemala e dall’America centrale.
– Il fucile Barrett M82, che viene importato dagli Stati Uniti.
– Il fucile M2 Carbine (con selettore di fuoco), che arriva dal Vietnam.

Twitter: @marcodellaguzzo