Navi iraniane nel Pacifico. E navi russe permanenti nel Mediterraneo

di Guido Keller –

Il contrammiraglio della marina iraniana, Habibollah Sayyari, ha comunicato che “per la prima volta dalla Rivoluzione islamica, le Forze navali iraniane hanno attraversato lo stretto di Malacca e domani entreranno nell’Oceano Pacifico”. E’ quanto si apprende dall’agenzia ufficiale di Teheran Fars, la quale ha spiegato che la 24esima flotta composta anche dal cacciatorpediniere ‘Sabalan’ e dalla porta-elicotteri ‘Kharg’, che con i suoi 207 metri è la più grande unità di questo tipo in tutta l’Asia occidentale, ha superato lo stretto di Malacca che separa l’isola indonesiana di Sumatra dall’omonima penisola malese e che presto attraccherà al porto cinese Zhangjiagang.
Per i pirati o per eludere l’embargo in corso, le navi militari iraniane sono impiegate per sorvegliare le rotte delle petroliere ed anche in questo caso non si esclude che lo scopo quello di garantire la necessaria linfa economica al paese.
Recentemente, per sfoggiare i muscoli, navi iraniane hanno solcato le acque dell’Atlantico arrivando addirittura al largo di New York; tensioni invece si sono registrate sul piano politico internazionale per le navi che arrivano nel Mediterraneo dirette in Siria, cariche di armi e di pezzi di ricambio per gli armamenti, nonostante il blocco previsto dalle Nazioni Unite.
Sempre in tema di navi c’è da registrate la decisione di Mosca di dislocare, entro il 2015, una task force permanente nel Mar Mediterraneo come ai tempi della Guerra Fredda, quale deterrente per “chi minaccia – si legge in una nota del ministero della Difesa di Mosca – la sicurezza nazionale e militare della Russia”.
Poco tempo fa il ministro della Difesa, Sergey Shoigu, aveva fatto notare come nel Mediterraneo si concentrassero “le minacce più significative per i nostri interessi nazionali”, da qui la decisione di inviare vascelli di tre flotte militari russe presenti nel Mare del Nord, nel Mar Baltico e nel Mar Nero.
Il piano è quello di rifarsi al modello del quinto Squadrone del Mediterraneo, ossia la flottiglia di navi sovietiche utilizzate per le missioni della Marina sovietica durante la Guerra fredda, sciolto nel 1992 ad un anno dal crollo dell’Unione Sovietica e voluto per far fronte alla presenza della Sesta Flotta statunitense, di stanza ancora oggi a Napoli.