Niger. Bazoum si rivolge alla Corte di giustizia ECOWAS per ottenere la liberazione

di Alberto Galvi

Il destituito presidente nigerino Mohamed Bazoum, ha deciso di rivolgersi alla Corte di giustizia dell’ECOWAS (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale) per ottenere la sua liberazione e il ripristino dell’ordine costituzionale nel paese, a quasi due mesi dal colpo di Stato compiuto dai soldati che hanno rovesciato il paese.
La richiesta è stata presentata dal suo avvocato alla Corte di giustizia dell’ECOWAS. Bazoum è ancora prigioniero con la moglie e il figlio Salem nel palazzo presidenziale dopo il colpo di Stato del 26 luglio. La petizione è stata depositata il 18 settembre presso la Corte di giustizia dell’ECOWAS.
La Corte di giustizia dell’ECOWAS è composta da 5 giudici scelti tra i cittadini degli Stati membri. A metà agosto i golpisti hanno annunciato l’intenzione di perseguire Mohamed Bazoum per alto tradimento e minaccia alla sicurezza del paese. L’ECOWAS avverte i golpisti di un possibile intervento militare dal 30 luglio per ripristinare l’ordine costituzionale. Il giorno e le modalità dell’operazione erano già stati decisi, ma si è data priorità ai canali diplomatici, al momento invano nonostante il sostegno di diversi paesi occidentali.
L’Unione Europea ha ribadito il suo sostegno alla posizione dell’ECOWAS, chiedendo ancora una volta il rilascio immediato e incondizionato del presidente Bazoum e della sua famiglia. Il Niger si è aggiunto a una lista crescente di paesi africani in cui i regimi militari hanno sostituito i governi eletti in un periodo di ripresa di colpi di Stato nell’Africa subsahariana.