Nigeria. La guerra all’acqua miete migliaia di vittime

di C. Alessandro Mauceri

Non smette di causare morti la guerra all’acqua in Nigeria. Secondo quanto riportato dalla polizia locale sono almeno 86 i morti causati dagli scontri tra pastori nomadi e agricoltori stanziali nella regione di Barikin Ladi, nel centro della Nigeria. Giovedì scorso i contadini Berom sono stati attaccati dagli allevatori di etnia Fulani. Venerdì due bambini Berom sono stati uccisi nei villaggi di Arangai e Mangu Halle in quelli che sembravano essere attacchi di rappresaglia.
Il conflitto tra pastori e contadini prosegue già da diversi anni e i morti sarebbero oltre 15mila, ai quali si aggiunge l’esodo di 62mila abitanti degli stati centrali del paese. Solo nel 2018 gli scontri tra pastori e agricoltori avvenuti negli stati di Adamawa, Benue, Plateau, Taraba, Ondo, Jigawa e Kaduna hanno causato quasi mille morti.
Il presidente Muhammadu Buhari ha lanciato un appello alla calma, assicurando che sarà fatto tutto il possibile per trovare i responsabili ed evitare che le violenze si ripetano. “È davvero spiacevole che stia accadendo di nuovo una cosa del genere”, ha detto il governatore di Plateau State, Simon Bako Lalong. Le autorità hanno imposto il coprifuoco dalle 18 alle 6 nelle aree di Jos South, Barikin, Riyom e Ladi. I contadini Berom hanno accusato lo stato di non aver fatto nulla per risolvere il problema legato alla mancanza di acqua in Nigeria. Per questo il governo ha detto di voler adottare un programma per cercare di mettere fine alle violenze. Tra le misure oltre alla lotta al crimine, gli aiuti umanitari, l’educazione, l’informazione e la comunicazione, anche la chiusura delle frontiere per evitare che a “elementi criminali” entrino in Nigeria per infiltrarsi tra i pastori di etnia Fulani accusati dai gruppi di contadini di attaccare la popolazione locale per il controllo dell’acqua.
Nell’ultimo periodo gli scontri si sono fatti più frequenti a causa della diminuzione del territorio disponibile sia per i pastori che per gli agricoltori a seguito dei cambiamenti climatici. A questo si aggiunge la presenza di Boko Haram, che cerca di costringere i pastori nomadi a spostarsi verso il sud del paese. A rendere ancora più duri i rapporti tra le varie fazioni il fatto che la Nigeria è divisa anche dal punto di vista religioso con i musulmani presenti soprattutto al nord e i cristiani al sud.