Nord Africa e M.O.: imprese ad alto tasso di sviluppo ed imprenditoria femminile i due fattori per la crescita

Cs, 16 lug 12 –

I Governi dei Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente devono far fronte alla sfida di creare nuovi posti di lavoro per ridurre il proprio elevato livello di disoccupazione e per assorbire numeri crescenti di persone in cerca di un’occupazione: un compito che ha acquisito un’importanza crescente a seguito delle trasformazioni politiche e sociali del 2011 e del 2012. Il sostegno all’imprenditorialità, ed in particolare alle piccole e medie imprese, è potenzialmente una determinante chiave per la crescita economica endogena e lo sviluppo.
“La creazione di nuove imprese ad alto tasso di sviluppo potrebbe assistere la regione MENA a compiere un salto di qualità, completando la transizione da un modello basato su micro-imprese, confinate all’economia informale, verso aziende innovative e ben integrate nell’economia mondiale. “È tuttavia necessario un “business environment” più favorevole per consentire a tali imprese di trarre pienamente vantaggio dai benefici della globalizzazione”. Queste le parole pronunciate dal Sottosegretario agli Esteri Marta Dassù in vista della sesta riunione del Gruppo di Lavoro MENA-OCSE sulle politiche per le PMI, l’imprenditorialità e lo sviluppo del capitale umano, che si terrà domani al Ministero degli Esteri. Il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti ricorda invece la positiva integrazione fra il modello italiano di PMI ed i sistemi produttivi locali nella regione MENA, che ha favorito accresciuti flussi commerciali e di investimento in tutta la regione mediterranea: “I distretti industriali italiani sono una genuina eccellenza italiana, capace di combinare resistenza, flessibilità e volumi di produzione adeguati”. “Proprio costruendo su questa esperienza e mettendo in comune le nostre migliori prassi, è giunta l’ora di andare oltre e di esplorare nuovi modelli di cooperazione di tipo intra- e interaziendale”. “Un efficace partenariato fra attori pubblici e privati ed un quadro regolamentare appropriato saranno fondamentali per il successo: ma un ruolo essenziale sarà svolto ancora dal Made in Italy, sia nei settori maturi sia in quelli innovativi”.
Il Gruppo di Lavoro, copresieduto da Tunisia (Alaya Bettayeb, Sottosegretario del Ministero per gli Investimenti e la Cooperazione Internazionale) e Italia (Ludovica Agrò, Direttore Generale del Ministero per lo Sviluppo Economico) discuterà un nuovo Rapporto realizzato dall’OCSE e dall’International Development Research Centre “New Entrepreneurs and High-Growth Enterprises in MENA”, che ha identificato le barriere esistenti nella regione per la creazione di nuove imprese, nonché i possibili percorsi per accelerare lo sviluppo di imprese dotate del maggiore potenziale per l’occupazione, l’innovazione e la crescita. “Il Gruppo di Lavoro fornisce uno spazio di discussione per i policy makers provenienti dai Paesi OCSE e MENA, al fine di scambiarsi esperienze e buone prassi per la promozione delle PMI e dell’imprenditorialità”. “La crescita costituisce per questa regione una determinante fondamentale per creare occupazione, anche per quanto riguarda i posti di lavoro, più che mai necessari, per i giovani e le donne”, ha dichiarato il Vice Segretario Generale dell’OCSE Richard Boucher, che rappresenterà l’OCSe all’evento di domani.
Secondo il Rapporto, la quota di imprese nella regione MENA con un alto potenziale di crescita è comparabile a quella di altre regione: il 10% delle imprese mature nella regione MENA prevede una crescita nel numero di addetti, rispetto al 5% dell’America Latina ed all’8% dei Paesi asiatici a basso reddito. Tuttavia, poiché la quantità di aziende è così bassa nella regione MENA, il numero complessivo di imprese ad alto tasso di crescita è di gran lunga inferiore a quello delle altre regioni: dal 2004 al 2006 solo 0,6 nuove imprese per ogni 100 adulti sono state create nella regione MENA, rispetto alle 4,2 dei Paesi ad alto reddito, alle 2,2 dell’Europa ed Asia Centrale ed alle 1,3 nell’America Latina.
Il Rapporto conclude che, al fine di promuovere imprese ad alto tasso di crescita nella regione, la priorità deve essere data al miglioramento del clima d’affari per tutti gli imprenditori, in particolare attraverso riforme per eliminare la concorrenza sleale, migliori servizi pubblici essenziali (infrastrutture di trasporto, elettricità e TIC), un più efficace quadro normativo in materia di contratti. Vengono inoltre suggerite alcune misure specifiche a sostegno delle imprese ad alto potenziale di crescita, fra cui l’ampliamento degli strumenti finanziari di private equity, il sostegno pubblico a programmi di stage e di formazione professionale per lo sviluppo delle competenze necessarie alle imprese ad alto tasso di crescita, il rafforzamento dei rapporti d’affari fra grandi aziende e imprese locali di servizi ad alto potenziale.
Il Rapporto suggerisce inoltre che aumentare la partecipazione femminile alla forza lavoro potrebbe rappresentare il fattore con il maggiore impatto sulla creazione di nuove imprese nella regione mediterranea. Nella regione MENA, solo il 32% delle donne in età attiva fa parte della forza lavoro, rispetto al 61% dei Paesi OCSE.  Poiché vi è una probabilità minore per le donne di far parte della forza lavoro, sono minori anche le opportunità per svilupparne le competenze e l’esperienza necessarie a stimolarne l’imprenditorialità. Il ricorso al sostegno pubblico per programmi di stage che incoraggino le aziende ad assumere lavoratrici qualificate come dipendenti o tirocinanti è descritto dal Rapporto come una possibile soluzione. In tale contesto, la riunione del Gruppo di Lavoro esaminerà i risultati di una nuova ricerca sul sostegno pubblico allo sviluppo dell’imprenditoria femminile nei Paesi MENA, sulla base delle analisi condotte dallo Women’s Business Forum OCSE-MENA.