Ciad. Ondata di profughi in fuga dal Darfur

di Giacomo Dolzani –

Gli scontri tra le diverse etnie in lotta da anni in Darfur, regione del Sudan occidentale ricca di risorse minerarie e petrolifere, stanno causando un consistente afflusso di profughi verso il Ciad sud-orientale, a lanciare l’allarme è il rappresentante dell’Unhcr in Ciad, Aminata Gueye.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha stimato infatti che circa 12.500 persone hanno lasciato le loro case per sfuggire alle violenze in atto nell’area del Darfur e si sono riversate oltre il confine, nella zona di Tissi, località di frontiera nella regione del Sila, tra Ciad, Repubblica Centrafricana e appunto Sudan.
Il Darfur è una provincia da sempre martoriata da guerre e scontri tra gruppi appartenenti alle varie etnie che abitano in quelle terre. Nonostante sia ufficialmente in corso una tregua, nel 2003 sono riprese le violenze che hanno visto contrapposti i Janjawid, un corpo di guerriglieri arabi provenienti dalle tribù nomadi Baggara, e i miliziani dei gruppi appartenenti a etnie diverse da questa.
Khartoum è stato spesso accusata di aver fornito armi e sostegno ai guerriglieri Baggara, ma questa ha sempre negato con forza ogni coinvolgimento in una guerra civile che per diverse ONG ha assunto in molti casi i connotati di una pulizia etnica, a cui avrebbero partecipato anche uomini agli ordini del governo sudanese.
Le stime relative al numero di vittime causate dal conflitto sono molto variabili e spesso dipendono da chi è il committente, si passa da quelle di Khartoum secondo le quali i morti sarebbero poco più di 10.000 a quelle di gran parte delle organizzazioni umanitarie, molto simili a quelle dell’Onu, che attestano il numero di uccisioni ad oltre 400.000.