ONU. ‘Carestia avanza, 10 milioni a rischio nel Sahel’

Ansa, 15 feb 12 –

Una carestia colpira’ entro giugno il Sahel, il Sahara meridionale, a causa della siccita’ che ha rovinato i raccolti. Oltre dieci milioni di persone sono a rischio fame dalla Mauritania al Ciad. Un milione di loro sono bambini. Ma stavolta, le agenzie internazionali si sono mosse forse in tempo: hanno gia’ cominciato ad accumulare derrate alimentari nei paesi colpiti, cosi’ da essere pronte ad intervenire. L’allarme per la nuova carestia in Sahel e’ stato lanciato oggi a Roma nella sede dell’agenzia dell’Onu per gli aiuti alimentari, il World Food Programme. L’organismo ha riunito tutti i principali soggetti dell’assistenza internazionale, per preparare e coordinare gli interventi per il Sahel. C’erano Fao, Ifad (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo), Usaid (l’agenzia Usa per gli aiuti), varie agenzie Onu in materia, la commissaria Ue per gli aiuti umanitari, Kristalina Georgieva. L’emergenza piu’ pressante riguarda le aree poverissime e semidesertiche del Sahel in Mauritania, Niger, Ciad, Senegal, Mali e Burkina Faso. Qui si sta verificando la quarta siccita’ in neanche dieci anni, dopo quelle del 2005, 2008 e 2010. I prezzi dei generi alimentari sono gia’ aumentati del 50%. ”Il picco della carestia e’ atteso a giugno, ma potrebbe arrivare anche due mesi prima – ha detto la direttrice del World Food Programme, Josette Sheeran – Oltre dieci milioni di persone sono coinvolte, un milione sono bambini. Abbiamo poco tempo. Ma questa e’ la prima volta che ci mettiamo in moto in anticipo e tutti uniti”. Il WFP (il Programma Alimentare Mondiale) ha gia’ cominciato ad accumulare alimenti nei paesi a rischio. Secondo l’Onu, servirebbero almeno 700 milioni di dollari per evitare la crisi. L’Unione Europea ha stanziato 275 milioni di euro, gli Stati Uniti ne hanno gia’ messi a disposizione 42 e ne stanzieranno altri 33. ”Facciamo appello non solo agli stati, ma anche all’opinione pubblica”, ha detto la direttrice del WFP. ”La fame puo’ portare instabilita’ politica”, ha ammonito il direttore della Fao, Jose’ Graziano da Silva. Nel Sahel operano da tempo le bande di Al Qaida per il Maghreb islamico. Ma la prima emergenza ora sono i bambini. La commissaria Georgieva ha mostrato ai giornalisti un braccialetto di plastica per neonati, di due colori: verde quando il braccino e’ sufficientemente in carne, rosso quando e’ troppo magro. ”Facciamo in modo che non si arrivi al rosso”, e’ stato il suo appello. Proprio oggi poi, a Johannesburg la ong Save the Children ha reso noto un rapporto sulla malnutrizione dei bambini nel mondo. Quasi mezzo miliardo di bimbi, uno su quattro in tutto il globo, crescono con danni fisici e mentali a causa di una dieta insufficiente o sbilanciata, mentre ogni anno 2,6 milioni di bambini muoiono di fame. I paesi piu’ colpiti dalla malnutrizione infantile sono Pakistan, Bangladesh, India, Peru’ e Nigeria.