Pace fatta: il Sud Sudan di Kiir inizia a esportare petrolio attraverso il Sudan di al-Bashir

di Giacomo Dolzani – 

Al Bashir kiir grandeÈ finalmente ripresa l’esportazione di petrolio sudsudanese verso Port Sudan, sul Mar Rosso, unico porto commerciale di Khartoum verso il quale si dirigono gli oleodotti che dai pozzi del Sud Sudan portano il greggio verso nord.

Non avendo alcuno sbocco sul mare ed essendo praticamente privo di altre infrastrutture che non siano le condotte petrolifere, il Sud Sudan è obbligato a transitare il proprio greggio attraverso i territori sotto la giurisdizione di Khartoum che, in seguito all’indipendenza ottenuta da Juba il 9 luglio 2011 tramite un referendum, sfruttò la situazione imponendo una tassa di 32 dollari per ogni barile di petrolio proveniente dal Sud e transitato nei propri oleodotti.
Per questo motivo il governo di Juba, che a fronte dei 32 dollari richiesti si è detto disponibile a pagarne solo uno, ha deciso, all’inizio di febbraio del 2012, per l’interruzione dell’attività estrattiva dei propri pozzi, sperando di danneggiare l’economia sudanese, ma di fatto azzerando le entrate statali, costituite per il 98% dagli introiti derivanti dalla vendita del greggio.
A questa disputa si devono poi aggiungere le controversie riguardanti la definizione dei confini tra i due stati, in quanto alcuni importanti distretti petroliferi si trovano a cavallo della frontiera e sono quindi contesi: è il caso della città di Abyei, già rasa al suolo da combattimenti avvenuti nel 2008 tra ribelli sudsudanesi ed esercito regolare e che, anche dopo la scissione dei due stati, è stata teatro di scontri e bombardamenti tra gli eserciti dei due paesi.
Per trovare una soluzione che potesse riportare una relativa pace, sotto la spinta di gran parte della Comunità internazionale, si sono svolti a breve distanza tra loro svariati vertici, tenutisi principalmente ad Addis Abeba, capitale etiope e città dove ha sede l’Unione Africana, raggiungendo, nonostante molte sconfitte, anche alcuni accordi come la definizione di una zona cuscinetto demilitarizzata in corrispondenza della frontiera.
Nonostante la presenza di zone in cui la tensione rimane ancora alta, principalmente nelle regioni di confine dove gruppi ribelli si fanno ancora la guerra, spesso sostenuti dagli stessi governi Juba o Khartoum con armi e viveri, come l’area del Kordofan, con una visita del presidente della commissione difesa, sicurezza ed esteri del parlamento sudanese, Mohammed Hassan al-Amin, definita “storica” dal presidente sudsudanese Salva Kiir, si è riusciti a creare un clima di relativa distensione e a trovare una convergenza almeno sulla questione petrolifera.
Per sancire l’apparente pacificazione i due capi di stato di Sudan e Sud Sudan, Omar al-Bashir e Salva Kiir si incontreranno quindi per una cerimonia volta a celebrare l’arrivo del petrolio ai terminali per l’imbarco del greggio sulle petroliere, proprio lì dove oltre un anno fa ci fu il sequestro da parte delle autorità di Khartoum di due navi cargo battenti bandiera sudsudanese che rappresentò l’inizio della crisi.