Pakistan. Elezioni generali: si vota per il prossimo governo ma senza l’ex premier Khan

di Alberto Galvi

L’8 febbraio si svolgeranno in Pakistan le elezioni generali: in tutto 128 milioni di persone si sono registrate per scegliere i 266 rappresentanti che formeranno il 16esimo Parlamento con un sistema maggioritario. In un paese di 241 milioni di abitanti, due terzi hanno meno di 30 anni. Un cittadino diventa idoneo al voto all’età di 18 anni.
Il giorno delle elezioni 90.582 seggi elettorali saranno aperti agli elettori, mentre in corsa ci sono 5.121 candidati che provengono dai 167 partiti politici registrati, ma vi sono anche indipendenti. Al partito PTI (Pakistan Tehreek-e-Insaf) dell’ex primo ministro Imran Khan è stato vietato di utilizzare il simbolo elettorale, la mazza da cricket, quindi anche questa volta i suoi candidati concorreranno come indipendenti.
Solo poco più della metà dell’elettorato pakistano ha votato alle elezioni del 2018. Con la repressione in corso contro il partito di Khan, non è chiaro se le elezioni dell’8 febbraio vedranno una minore affluenza alle urne o un’impennata sotto forma di voto di protesta silenzioso a favore dei candidati allineati al PTI.
Con le crescenti divisioni politiche e la perdita di fiducia nel governo e nel sistema, l’Islam radicale potrebbe trarre vantaggio. Il Pakistan ha bisogno di un governo in grado di riconquistare la fiducia della popolazione, creare posti di lavoro e fornire servizi di base, con un’inflazione che sfiora il 30 per cento e un indebolimento della valuta, la quale negli ultimi due anni ha perso oltre il 50 per cento del suo valore rispetto al dollaro statunitense.