Pentagono, ‘Abu Omar al-Shishani ucciso da un raid aereo’

di Giuliano Bifolchi * –

al-shishaniFonti ufficiali del Pentagono affermano che i raid aerei condotti il 4 marzo nella zona di al-Shaddadeh in Siria hanno provocato la morte di 12 combattenti dello Stato Islamico, tra cui Abu Omar al-Shishani.
Martedì il Pentagono ha comunicato ai media che nella giornata del 4 marzo sono stati condotti diversi attacchi aerei e di droni nella zona di al-Shaddadeh la quale era stata in precedenza una roccaforte dello Stato Islamico prima di essere conquistata dalle forze della coalizione supportate dagli Stati Uniti.
Il segretario dell’ufficio stampa del Pentagono, Peter Cook, ha parlato anche della morte di Tarkhan Batirashvili, conosciuto con il nome di battaglia Abu Omar al-Shishani (il Ceceno), il quale ha ricoperto diverse cariche all’interno dello Stato Islamico, tra cui quella di “ministro della Guerra”. Secondo quanto comunicato, al-Shishani si trovava ad al-Shaddadeh per poter rinvigorire il morale dei combattenti dello Stato Islamico dopo le significative perdite dovute all’azione congiunta delle forze locali supportate dagli attacchi aerei statunitensi.
La notizia della morte di al-Shishani non è una novità: nel luglio 2015 la TV irachena aveva trasmesso la notizia con relative immagini del corpo di Omar al-Shishani, il quale era stato ucciso in uno scontro presso il giacimento petrolifero di Allas (IRAQ. Ucciso in battaglia Omar al-Sishani: sognava di condurre i jihadisti in Cecenia).
Tarkhan Tayumurazovich Batirashvili, ceceno originario della Gola del Pankisi in Georgia, aveva prestato servizio militare per lo Stato georgiano ed aveva preso parte al conflitto russo-georgiano dell’agosto del 2008 che aveva decretato l’indipendenza dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud. Congedato e rifiutato dalla polizia, era stato arrestato dalle forze di sicurezza. Rilasciato grazie all’amnistia del 2012, si era diretto prima ad Istanbul e poi era giunto in Siria.
In Siria ha guidato il gruppo Jaish al-Muhajireen wa al-Ansar per poi essere integrato all’interno dello Stato Islamico dove ha ricoperto un ruolo di primo piano; il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti aveva posto una taglia di 5 milioni di dollari per chi lo avesse catturato o ucciso.
Attualmente, afferma Peter Cook, il Pentagono sta ancora analizzando i risultati dell’attacco aereo per poterne dare conferma.

bifolchi fuori* Giuliano Bifolchi. Analista geopolitico specializzato nel settore Sicurezza, Conflitti e Relazioni Internazionali. Laureato in Scienze Storiche presso l’Università Tor Vergata di Roma, ha conseguito un Master in Peace Building Management presso l’Università Pontificia San Bonaventura specializzandosi in Open Source Intelligence (OSINT) applicata al fenomeno terroristico della regione mediorientale e caucasica. Ha collaborato e continua a collaborare periodicamente con diverse testate giornalistiche e centri studi.