Brasile. Prima bocciatura per Rousseff: la Camera ha votato l’impeachment

di Guido Keller –

rousseff impeatchment grandeBrutto colpo per Dilma Rousseff in Brasile, dove la Camera dei deputati ha approvato l’impeachment con 367 voti a favore, 137 contrari e 7 astensioni, cioè oltre il quorum dei due terzi previsto per il caso.
Erano stati i giudici della Corte suprema a bocciare il ricorso del governo contro la procedura di sfiducia lo scorso 15 aprile: sulla presidente brasiliana pesano ombre e fatti concreti, dall’accusa di aver manomesso segreti di Stato allo scandalo Petrobras, che vede bustarelle a nove cifre consegnate ai dirigenti dell’azienda pubblica del petrolio anche quando ai vertici vi era la stessa Rousseff, alla nomina (poi impugnata e bloccata) dell’ex presidente Lula a ministro della Casa Civil al fine evitarne la messa sotto stato d’accusa per lo stesso affaire, all’aver truccato i conti per far apparire un andamento dell’economia migliore della realtà. Va detto che la stessa Camera non è un esempio di candore, dal momento che il 30 per cento dei deputati è inquisito, mentre il 10 per cento ha subito condanne.
La palla passa ora al Senato, il cui voto arriverà dopo la creazione di un’apposita commissione e quindi fra una decina di giorni: serviranno 54 voti su 81, cioè due terzi, per mettere definitivamente Dilma Rousseff sotto stato d’accusa; in caso ciò avvenga, la procedura prevede che le redini istituzionali passino in modo provvisorio al vicepresidente Michel Temer, che con il suo partito, il Pmdb, ha da poco lasciato la maggioranza. La presidente avrà poi fino a 180 giorni di tempo per difendersi davanti ai giudici della Corta costituzionale, poi il Senato sarà chiamato ad un secondo voto.
Alla proclamazione del risultato della Camera vi sono state esclamazioni di gioia nell’aula ed anche fuori, nella piazza antistante, dove erano raccolta migliaia di persone, ma il boato ha attraversato tutto il paese, con centinaia di migliaia di oppositori alla Rousseff in strada in 24 stati.
Ma non è solo la corruzione ad essere imputata da Dilma Rousseff: come ha sottolineato il leader dell’opposizione Aecio Neves, sconfitto alla presidenziali del 2014, è palese “la sua incapacità di governare il Paese”, ed è difficile dargli torto dal momento che sono stati spesi ingenti capitali prima per i Mondiali di calcio del 2014 e poi per i Giochi olimpici che si apriranno a breve, mentre l’economia del paese nel 2015 ha subito una contrazione del 3,8%, l’inflazione è al 10,7% e la gente davvero non arriva alla fine del mese.