di Giacomo Dolzani –
Nella corsa per le primarie per aggiudicarsi la candidatura repubblicana alla Casa Bianca, Donald Trump, asso del politicamente scorretto, fa il pieno nel secondo “super tuesday”, conquistando Florida, Illinois e North Carolina, lasciando al rivale John Kasich solamente l’Ohio e costringendo lo sfidante Marco Rubio a ritirarsi dalla competizione.
Consapevole che il suo partito, nel quale le continue gaffe sono spesso fonte di imbarazzo e preoccupazione, tenterà ogni sotterfugio per negargli la candidatura, il milionario newyorchese ha inoltre minacciato che in una simile evenienza potrebbero verificarsi “scontri e disordini”. Trump, con 621 delegati ha infatti già superato la metà dei voti necessari per ottenere la candidatura, contro i 395 di Ted Cruz ed i soli 138 di John Kasich, i quali godono però di maggiore sostegno all’interno del Gop.
L’irriverenza di Trump, che spesso sfocia in dichiarazioni razziste e maschiliste, ha scatenato anche la reazione del gruppo hacker Anonymous, il quale ha lanciato l’operazione denominata “OpTrump”, ossia una chiamata alle armi di tutti gli attivisti per sabotare la campagna elettorale del leader repubblicano, il quale alcuni giorni fa ha affermato pubblicamente che, se fosse stato eletto, avrebbe impedito ai musulmani di entrare nel territorio statunitense.
Tramite un video Anonymous accusa infatti Trump di agire solamente per “avidità personale e fame di potere”, incitando ad attaccare, in data 1 aprile, il sito della sua compagnia sua omonima.
Twitter: @giacomodolzani
