Primi segnali di distensione a Kiev: il presidente Yanukovic vuole incontrare le opposizioni

di Fabrizio Montagner

kiev riots grandeDopo giorni di proteste accese, di barricate, di cariche della polizia e di arresti, si intravedono finalmente segnali di distensione in Ucraina fra le autorità e la piazza filo-europeista, che si oppone alla scelta del governo, in realtà obbligata dai debiti con le banche di Mosca e per le forniture di gas, di legare a doppio filo il paese all’Unione doganale voluta da Vladimir Putin, e quindi di chiudere le porte a Bruxelles.
Il presidente Viktor Yanukovich ha infatti offerto all’opposizione, in cambio dell’inizio del dialogo, il rilascio di tutti i manifestanti arrestati e un’amnistia per quelli già condannati: incontrando un gruppo di studenti, in protesta da giorni nonostante le rigide temperature, ha affermato che “Credo che si debba voltare pagina. Le persone arrestate dovrebbero essere liberate e così anche quelle condannate”.
I leader dell’opposizione, l’ex campione di pugilato e prossimo candidato alla presidenza Vitaly Klitschko, il leader nazionalista Oleg Tyagnybok e il capo del partito di Yulia Tymoshenko, Arseniy Yatsenyuk, hanno fatto sapere di essere intenzionati di rispondere positivamente all’invito di sedere alla tavola rotonda con i rappresentanti del governo, e Klitschko ha dichiarato: “Vogliamo guardare Yanukovich negli occhi, formulare le nostre richieste prioritarie e ascoltare la risposta”.
Lunedì prossimo i ministri degli Esteri dell’Unione europea si incontreranno a Bruxelles ed esamineranno, fra le altre, la questione ucraina, dopo il no all’integrazione pronunciato da Yanukovich e dopo la richiesta, forse detta per placare la piazza, del premier Mykola Azarov di 20 miliardi di dollari per lasciare Mosca e passare con Bruxelles.
Per quanto a Bruxelles si recherà anche il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, l’Unione europea ha già fatto sapere prima attraverso il ministro degli Esteri lituano Linas Linkevicius e poi dopo attraverso il capo della diplomazia europea Chaterine Ashton, di non essere interessata ad un colloquio a tre.
Tornando a Kiev, tra le istanze degli europeisti vi sono la punizione di quei poliziotti che hanno represso con durezza le manifestazioni del 30 novembre scorso e le dimissioni del governo. “Combatteremo fino alla vittoria”, ha sottolineato Klitschko.