R.D. CONGO. Consiglio sicurezza Onu impone sanzioni a ribelli M23

Asca/Afp, 21 –

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimita’ una risoluzione proposta dalla Francia che impone delle sanzioni ai ribelli del movimento M23, che nei giorni avevano irrotto a Goma rapendo donne e bambini. La risoluzione chiama inoltre in causa anche i Paesi sostenitori dell’M23, come il Ruanda, al fine che cessi il loro supporto nei confronti dei disertori.

Gli Stati Uniti sono ”gravemente preoccupati” dalla rapida escalation di violenze nella Repubblica democratica del Congo che sta ”velocemente deteriorando la sicurezza” nel Paese. E’ quanto si legge in una nota diramata dal portavoce del Dipartimento di Stato Usa Victoria Nuland. ”Condanniamo la rinnovata campagna militare da parte dei ribelli del movimento M23 – si legge – che e’ un affronto alla sovranita’ e l’integrita’ territoriale della Repubblica democratica del Congo e viola il diritto internazionale”.

TMNews, 21 nov 12 –

Il ministro degli Esteri del Belgio, ex potenza coloniale della Repubblica democratica del Congo (Rdc), ha chiesto un “rafforzamento” dell’azione della missione dell’Onu contro i ribelli dell’M23 nell’est del Paese. La forza delle Nazioni unite in Congo (Monusco), “è la più grande operazione delle Nazioni unite nel mondo: 17.000 uomini! Come è possibile che non si riesca a fermare una rivolta?”, si è chiesto Didier Reynders sulla radio pubblica RTBF. Monusco “non è stata dotata di mezzi sufficienti”, per condurre delle “missioni offensive quando i ribelli si lanciano in delle operazioni come quelle”, in Nord Kivu, ha aggiunto. Il mandato della Monusco si limita alla protezione dei civili. “Bisogna rafforzare questo mandato. Lo ho chiesto a livello europeo e la Francia porterà il messaggio alle Nazioni unite”, ha precisato Reynders, evocando anche la possibilità di “aumentare il numero di uomini” da 2.000 come lo permette il mandato. Ma questi rinforzi, ha aggiunto ancora, dovranno essere forniti dai Paesi della regione. Reynders ha infine esortato il Consiglio di sicurezza dell’Onu a “pronunciarsi” sulla questione dell’implicazione del Ruanda nella situazione.