Rasmussen, ‘la Russia sobilla gli ambientalisti perché l’Europa non estragga il gas di scisto’

di Enrico Oliari –

gas di scistoSecondo il Segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, dietro alle proteste ambientaliste in Europa contro il prelievo del gas di scisto (shale gas) vi sarebbe la longa manus di Mosca, che per prima avrebbe da perderci nell’acquisizione dell’autonomia energetica dell’Europa.
Il Vecchio Continente è infatti ricco di giacimenti di gas di scisto, ovvero di metano intrappolato negli strati di argilla la cui estrazione richiede procedure particolari con pompe in verticale, che possono richiedere anche forti vibrazioni; già gli Stati Uniti da importatori di gas sono diventati negli ultimi anni esportatori, proprio perché leader dei programmi di estrazione di gas di scisto.
Rasmussen ha riferito in una riunione a porte chiuse al think-tank londinese di Chatam House che “Ho incontrario alleati che mi hanno riferito che la Russia, come parte delle loro sofisticate operazioni di disinformazione, sia impegnata attivamente con le cosiddette ong ambientaliste schierate contro lo shale gas per mantenere l’Europa dipendente dalle importazioni russe”.
Nel 2013 è stato importato nell’Europa-continente gas dalla Russia per un controvalore di 130 mld di dlr, ovvero 10 volte quanto stabilito dal recente contratto fra la Gazprom e la cinese Cnpc (430 mld di dlr in 30 anni, ovvero 14 mld all’anno); il 15 per cento del gas russo diretto in Europa passa per l’Ucraina, ma l’approvvigionamento di gas nel vecchio Continente è molteplice, tant’è che diversi paesi hanno da tempo adottato un sistema di approvvigionamento misto come nel caso dell’Italia, il cui maggior fornitore è l’Algeria (32%), quindi la Russia (28%), i Paesi Bassi (5,3%), la Norvegia (3,3%), la Libia (5,1%) e il 25,6% da altri paesi.