Romania. Il porto di Constanza diviene uno dei principali snodi per l’esportazione di grano ucraino

di Alberto Galvi

Con il conflitto in Ucraina il porto rumeno di Constanza, situato sul Mar Nero, è diventato uno dei principali snodi di transito per l’esportazione del grano ucraino, con una capacità di stoccaggio di grano di 1,5 milioni di tonnellate.
Prima dell’inizio della guerra i porti ucraini del Mar Nero erano il principale punto di partenza delle rotte per l’esportazione per i cereali, per un totale di 4,5 milioni di tonnellate di prodotti agricoli al mese.
Il porto di Costanza è diventato una valida alternativa al blocco marittimo dei porti ucraini del Mar Nero, e Kiev inizierà il prossimo mese a esportare circa 20 milioni di tonnellate di grano bloccate nei silos.
La criticità del porto rumeno rimane comunque il volume gestibile del grano esportabile, in quanto deve pervenire lì via terra o su chiatta attraverso il fiume Danubio, una volta caricato presso i piccoli porti ucraini di Ismail e Reni.
Nelle ultime settimane i valichi di frontiera terrestri della Romania con l’Ucraina e la Moldavia sono stati bloccati da file di camion lunghe fino a 10 km. La ferrovia si rivela essenziale per ridurre il tempo di transito di cereali e di altre merci sfuse provenienti dall’Ucraina. La Romania ha avviato la riabilitazione di 4,5 km di ferrovia, che collega l’Ucraina e la Moldavia al porto danubiano di Galati.
Il governo rumeno vuole sbloccare il traffico stradale e facilitare il flusso di merci verso il porto.