RUSSIA. Apec, Summit Vladivostok: Putin, ‘Russia ha enorme potenziale’

TMNews, 6 set 12 –

La Russia, che organizza per la prima volta un vertice del Forum di cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec) sul suo territorio, è decisa ad approfittare della riunione dei capi di Stato e di governo, in agenda l’8 e il 9 settembre a Vladivostok, per “mostrare al mondo intero le sue “vastissime potenzialità”. Vladimir Putin ha ribadito il concetto in una intervista pubblicata oggi dal Wall Street Journal, edizione asiatica, in cui promuove l’idea di una futura integrazione dei “diversi modelli economici che esistono in Unione europea, nella Cooperazione Economica Asia-Pacifico e nell’Unione Economica Eurasiatica”. Secondo il capo del Cremlino, “in tale ottica, la Russia ha molto da offrire. Stiamo già costruendo porti moderni nell’Estremo oriente russo, modernizzando i trasporti e le infrastrutture per il trasporto commerciale, migliorando le procedure di dogana ed amministrative”. In realtà, Mosca nella grandissima e lontanissima regione affacciata sul Pacifico parte da posizioni molto arretrate. “La quota della Russia nel commercio totale della regione Asia-Pacifico è per il momento dell’1% circa. Chiaramente questo non corrisponde nè al profilo politico nè agli interessi economici della Russia” ha sintetizzato Gennadi Ovechko, ambasciatore plenipotenziario di Mosca all’Apec. Un paradosso per un Paese ricchissimo di risorse energetiche e materie prime, di cui i vicini asiatici, in rapida espansione, hanno estremo bisogno. Ma per lungo tempo Mosca ha preferito guardare all’Europa, suo principale partner commerciale, e girare le spalle alla regione, considerando il grande vicino cinese una minaccia. Ancora di recente il premier Dmitri Medvedev ha lanciato l’allarme sull’afflusso nell’Estremo Oriente russo di immigrati provenienti dai Paesi confinanti, con una chiara allusione ai lavoratori cinesi. Ma le difficoltà economiche dell’Europa negli ultimi anni hanno fatto capire al potere russo che un riequilibrio della politica estera, anche in campo economico, è indispensabile. Ormai “il ritmo della crescita economica russa dipende quello dei Paesi Apec”, club di 21 nazioni che si affacciano sul Pacifico, tra cui Usa, Cina e Giappone, ha detto il ministro russo della Finanze Anton Siluanov. Perciò “la Russia tenterà di sfruttare l’occasione del vertice Apec di Vladivostok per cambiare immagine e apparire non solo come un Paese europeo, ma anche come un Paese dell’Asia Pacifico” ha detto Vassili Mikheyev, analista dell’Istituto di economia mondiale e relazioni internazionali (Imemo).
Con questo obiettivo in mente, le autorità di Mosca hanno scelto l’isola Russky, nei pressi di Vladivostok, a circa 6.000 chilometri in linea d’aria dalla capitale russa, per accogliere il vertice che culminerà nel fine settimana con la riunione dei capi di Stato e di governo presieduta da Dmitri Medvedev. Un scelta non scontata, dato che la città portuale, off limits per gli stranieri in epoca sovietica, poi negletta per lunghi anni a seguito della caduta dell’Urss, fino a pochi anni fa era carente in infrastrutture di base, quali ad esempio depuratori. Infatti molti alti responsabili del governo russo consigliavano alla presidenza di scegliere altre location, come San Pietroburgo o Mosca. Vladimir Putin è arrivato oggi a Vladivostok, dove ha assistito all’inaugurazione di un impianto di assemblaggio di automobili gestito in co-proprietà dalla giapponese Mazda e dalla russa Sollers. Da stasera affluiranno capi di Stato e di governo. Putin ha detto di “comprendere” l’assenza di Barack Obama, impegnato nella convention democratica per la nuova corsa alla Casa Bianca. Assenza annunciata da tempo, mesi fa, incappando nelle polemiche sul forfait del capo di stato russo dal G 8 negli Usa, lo scorso maggio. “Un vertice a Vladivostok è una scelta simbolica” spiega Dmitri Trenin, della sede moscovita della Carnegie. “Una testimonianza della volontà non solo di migliorare la qualità della vita ai confini orientali, ma anche di considerare i suoi territori orientali un’interfaccia tra l’Asia, il Pacifico e la Russia” aggiunge. Per riuscire nell’impresa le autorità russe hanno investito più di 20 miliardi di dollari, una somma colossale, per costruire ponti, un aeroporto e strade in città. Un progetto destinato anche rendere più attraente l’Estremo oriente agli occhi dei russi e a tentare di ripopolare una regione che soffre dagli anni Novanta di un esodo massiccio di verso la parte europea del Paese, alla ricerca di migliori condizioni di vita. Per sottolineare l’importanza strategica della missione, Putin, tornato a maggio al Cremlino, ha creato una apposito ministero per il rilancio dell’Estremo oriente.