Russia. Dopo l’estromissione degli atleti dalle Olimpiadi, per Putin ‘non c’è posto per il doping’

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putin vladimirDopo che ieri il Tas, il Tribunale arbitrale dello sport, ha respinto l’appello presentato da 68 atleti russi e confermando la decisione presa dalla Iaaf di estromettere le squadre russe delle Olimpiadi di Rio a causa dello scandalo doping, il presidente russo Vladimir Putin è intervenuto oggi per affermare che “Non c’è posto per il doping nello sport, che deve essere pulito, e la salute degli atleti deve essere protetta in modo affidabile”.
Putin ha anche detto che alla Commissione russa sul doping dovrà ora essere diretta da una persona con una reputazione pulita, per cui una tale proposta verrà fatta a Vitaly Smirnov, esponente del Comitato Olimpico Internazionale dal 1971.
La World Anti-Doping Agency (Wada) già nel novembre 2015 aveva chiesto alla Iaaf, l’Associazione internazionale delle Federazioni di atletica, di interdire agli atleti russi accusati di doping l’accesso alle Olimpiadi, ed ha accusato la Russia di aver fin troppo tollerato l’uso delle sostanze dopanti in occasione delle olimpiadi di Vancouver 2010 e di Sochi 2014, parlando addirittura di un “sistema di falsificazione” dei test ordinato dalle autorità politiche.
Secondo la Wada a truccare i risultati delle analisi erano in particolare il laboratorio di Sochi e ma anche quello di Mosca, e sarebbero stati individuati almeno 312 casi di atleti dopati fatti passare come in regola con i requisiti.
Il rapporto della Wada realizzato da una commissione indipendente guidata dall’avvocato canadese Richard McLaren, indica che a operare per coprire le irregolarità sarebbe stata un’azione concertata del ministero dello sport di Mosca, dei servizi segreti (Fsb) e del centro nazionale di preparazione del Team Russia.