Russia. Funerale di Alexei Navalny, in migliaia partecipano alla cerimonia

La resistenza russa riparte da qui.

di Alessio Cuel –

“Grazie per 26 anni di assoluta felicità. Sì, anche per gli ultimi tre anni di felicità. Per l’amore, per avermi sempre sostenuto, per avermi fatto ridere anche dalla prigione, per avermi sempre pensato. Non so come vivere senza di te, ma farò del mio meglio per renderti lassù felice per me e orgoglioso di me. Non so se ce la farò o meno, ma ci proverò. Sono sicura che un giorno ci incontreremo. Ho così tante storie da raccontarti, e ho così tante canzoni salvate sul mio telefono per te, sciocche e divertenti e in generale, francamente, terribili, ma che parlano di noi, e volevo così tanto fartele ascoltare. E volevo tanto guardarti mentre le ascoltavi e ridevi e poi mi abbracciavi. Ti amo per sempre. Riposa in pace”. Yulia Navalnaya affida a X il proprio commosso e straziante ricordo del marito, Alexei Navalny, proprio mentre a Mosca svariate migliaia di persone si accalcavano, fuori e ben oltre la chiesa dell’Icona della Madre di Dio.

Migliaia di persone che hanno apertamente sfidato il regime di Putin. Lo stesso portavoce del governo russo Dmitri Peskov, venerdì scorso, aveva minacciato di voler punire, secondo la legge, chiunque avesse preso parte a manifestazioni non autorizzate nel giorno dei funerali di Navalny. Secondo la ONG russa OVD-Info, 91 persone sarebbero già state arrestate in 19 città per aver manifestato il proprio sostegno a Navalny. E del resto, la stessa vedova dell’oppositore di Putin non ha potuto prendere parte all’ultimo saluto al marito per paura di essere arrestata.

Un clima di terrore che non ha frenato migliaia di persone, 10mila secondo alcune stime, che hanno apertamente sfidato Putin riversandosi nelle strade, applaudendo e intonando slogan di supporto al leader dell’opposizione russa, morto lo scorso 16 febbraio in circostanze fortemente oscure e che mai verranno chiarite.

A due settimane da elezioni presidenziali dall’esito scontato, la speranza per il popolo russo riparte da qui. A due settimane da un’elezione in cui gli “avversari” di Putin appaiono poco più che sparring partners, facilitatori dell’ennesimo mandato del despota di Mosca, è in quel “la Russia sarà libera”, gridato più volte dalla folla, che si annidano le speranze di un paese che vuole lottare per la propria libertà. Il coraggio e la determinazione della folla di Mosca dimostrano che esiste una parte di opinione pubblica russa disposta a lottare per la democrazia. La stessa Yulia Navalnaya, nelle ultime settimane, non ha nascosto di voler iniziare a occuparsi attivamente di politica. È da qui che la resistenza russa può ripartire.