Russia. Servizi segreti della nuova era

di Denise Serangelo –

russia servizi segreti putin grandeGli stimati professionisti che si muovono nei servizi segreti russi sono uomini quasi sconosciuti, che operano sotto copertura con risorse quasi illimitate e un profondo senso patriottico.
L’ex Unione Sovietica prima e la Russia oggi chiamano questi uomini camaleontici a missioni che rasentano il suicidio, per questo devono essere i migliori.
Il più conosciuto servizio di intelligence del blocco sovietico è sempre stato il KGB, protagonista indiscusso delle fantasie occidentali sulle spie,  che ha pagato con l’annientamento il fallito colpo di Stato contro Michail Gorbačëv nel 1991.
Chi non ha quasi mai subito battute d’arresto è invece il GRU, il vero protagonista dell’intelligence sovietico e russo.
Acronimo che sta per Gravnoe Rarvedyvatel’noe Upravlenie, ovvero  “Direzione Principale delle Informazioni dello Stato Maggiore delle Forze Armate” opera con continuità da diversi decenni.
Il GRU rigidamente controllato dallo Stato Maggiore dell’Armata Rossa, ha sempre fatto un punto di merito della propria indipendenza dal suo grande rivale, il KGB, e dal Partito stesso.
Il distacco dalle vicende politiche, che hanno investito l’ex Unione Sovietica nello scorso secolo, ha permesso alla Direzione Principale di sopravvivere indisturbata al crollo.
Quando sembrava che il GRU potesse regnare indisturbato nell’ombra della politica russa, due nuove strutture nascono dalle ceneri del KBG.
Il servizio di intelligence all’estero (SVR) e il servizio di sicurezza federale (FSB) a tutt’oggi il più grande ostacolo alla supremazia del servizio di intelligence militare.
Il lavoro di quest’ultimo è impeccabile, preciso e pervaso dal più completo anonimato, le defezioni si contano sulla punte delle dita e i successi sono a perdita d’occhio.
Fino al 1986 di questo organo politico segretissimo non si conosceva nulla, se non che esisteva.
L’attitudine di Gorbačëv alla così definita Glasnost, ovvero la propensione ad una maggior trasparenza comunicativa tra potere politico ed opinione pubblica al fine di arginare la dilagante corruzione, fece emergere le prime informazioni sulla struttura e sui compiti della GRU.
Da fughe di notizie indesiderate, si scopre che il GRU gode di risorse pressoché illimitate  e una struttura tentacolare che si insinua in ogni angolo del mondo.
Dispone oltretutto di una modesta unità paramilitare ai suoi diretti ordini : gli Spetsnaz.
Queste forze speciali assolvono i compiti più svariati a supporto delle attività di spionaggio ed operazioni belliche ovunque siano richiesti, perseguendo gli obbiettivi politici, economici e militari della Russia moderna.
Indubbiamente il Cremlino ha una forte necessità di ottenere informazioni sia all’interno del Paese che all’estero.
Di conseguenza la Direzione Principale è divisa in macro-aree di competenza che spaziano dal Medio Oriente all’Asia fino a trovare una loro collocazione anche in Europa ed America.
Questa divisione si rende necessaria per chiari scopi strategici e tattici, la superiorità informativa derivata dalla componente intelligence ha permesso da sempre di vincere le guerre ancor prima di sganciare la prima bomba.
L’intelligence russo è maestro nel settore del controspionaggio e nelle intercettazioni di dati sensibili.
Sono diversi i direttori che si occupano di carpire informazioni criptate o di estrapolarle da foto o video satellitari ad alta definizione.
L’intelligence navale è un ramo dei servizi segreti che opera coordinandosi con quello che viene chiamato 5° direttorato, gestore dell’intelligence sul fronte operativo nell’ambito delle flotte navali e dei distretti militari.
Alle dipendenze dell’intelligence navale vi è il direttorato di intelligence cosmico della marina che si occupa di sorveglianza satellitare dei mari.
I due sistemi utilizzati per scandagliare il traffico marittimo sono due: il primo l’EORSAT serve per identificare le forze navali dei Paesi Occidentali, capace di fornire supporto tattico in tempo reale.
Il secondo, il RORSAT, serve per individuare le navi militari che si trovano a navigare in condizioni atmosferiche avverse.
La catena di comando compatta è caratterizzata da una sua struttura versatile, che permettono un iter decisionale tra i più veloci al mondo, adattabile per qualsiasi situazione.
Nonostante venga descritto come una gloria ancora in ascesa il GRU, negli ultimi anni, ha subito una battuta d’arresto improvvisa che inizia nel 2008.
Nella crisi georgiana, dove la Russia ha condotto una breve offensiva nell’Ossezia del Sud, il GRU ha sentito le prime voci contrarie al suo operato.
Lo stesso Putin, rimase turbato dalle lotte interne ai servizi segreti russi e si impegnò personalmente perché questi subissero un ridimensionamento considerevole.
La Direzione suprema e gli Speznatz ebbero la peggio e dal 2008 al 2013 il ruolo dell’intelligence militare fu ridimensionato drasticamente.
Tagli al budget e una sonora sforbiciata al numero del personale attivo hanno dato un nuovo volto al GRU e ai suoi uomini, che tornano sulla scena internazionale in grande stile.
Nel 2014, il processo di revisione del GRU sembra concluso appena in tempo per rivedere una nuova fulgida alba.
Il ruolo della Direzione suprema nella crisi Ucraina è di nuova quello del protagonista.
Seppur non confermato da fonti ufficiali, infatti, le Spetsnaz e il GRU avrebbero avuto un ruolo determinante nella conquista – palmo a palmo, ma senza spargimenti di sangue – della Crimea.
Visti i recenti sviluppi della posizione internazionale della Federazione Russa, non dovremmo stupirci del futuro aumento di budget dedicato all’intelligence militare.
Come specificato nella dottrina militare russa, l’impegno del Cremlino sarà sempre più orientato ad un approccio multidimensionale che prevede azioni militari ad ampio spettro, da quelle convenzionali alla guerriglia, fino all’uso di risorse di carattere non prettamente militare.
L’intelligence in tutto questo occupa un ruolo fondamentale.
Allo stato dell’arte si prevede un futuro roseo per il GRU e i suoi uomini ma la Russia e una nazione dai mille sorprendenti volti che cambiano continuamente.
Si vocifera un potenziale cambio di rotta dalla dottrina programmatica, che prevede un graduale abbandono dell’intelligence militare a favore di quello civile, l’ennesimo colpo alla supremazia già debole del GRU.
Per l’intelligence militare russa, non resta dunque che godersi questo momento glorioso, il futuro potrebbe palesarsi sotto le mentite spoglie dell’ottimismo.