Ryad rimpatria 100mila immigrati etiopi

di Guido Keller

extracomunitaruE’ in corso in Arabia Saudita una sistematica repressione nei confronti dei migranti etiopi, al punto che sono oltre 100mila quelli espulsi dal paese o in procinto di essere tali.
Almeno 50mila sono lavoratori sono già stati allontanati, ed al governo di Addis Abeba non è restato altro da fare che adoperarsi per i rimpatri; forme di protesta sono state incenate sotto l’ambasciata saudita nella capitale etiope.
Il ministro degli Esteri dell’Etiopia, Tedros Adhanom, ha reso noto che già giovedì erano 50mila i cittadini tornati a casa, ma in totale i migranti costretti al rimpatrio, anche a causa delle violenze nei loro confronti messe in atto dalla polizia, sono 100.620: in Arabia Saudita sono stati costruiti veri e propri campi di deportazione.
Addirittura tre cittadini etiopi sono stati uccisi negli scontri con le Forze di sicurezza di Riyad, segno dell’alto livello a cui è giunta la tensione.
Sono molti gli etiopi che ogni anno lasciano il paese per tentare la traversata dello Stretto di Aden e quindi l’entrata in Arabia Saudita per lavorare nel settore petrolifero e, fino ad oggi, il governo di Riyad non aveva mai provveduto all’allontanamento coatto di un tal numero di lavoratori migranti; tuttavia sette mesi fa era stata indetta una sorta di amnistia per gli immigrati irregolari, terminata la quale chi non avesse regolarizzato la propria posizione, sarebbe stato tenuto a lasciare il paese.
Anche cittadini di altre nazioni stanno lasciando l’Arabia Saudita.