Saadi Gheddafi chiede scusa alla nazione. Presto al via il processo

di Guido Keller

gheddafi saadiIl terzogenito di Muammar Gheddafi, Saadi, noto in Italia per essere stato calciatore dal 2003 al 2007 nelle squadre del Perugia, della Sampdoria e della Udinese, ha chiesto scusa e perdono alla nazione in un video trasmesso dalla televisione di Stato libica.
Saadi, che oggi ha quarant’anni, durante la rivoluzione che ha portato alla caduta del regime e alla morte del padre aveva riparato in Niger, dove il governo di Niamey gli aveva concesso asilo e arresti domiciliari, salvo poi estradarlo lo scorso 6 marzo. Al momento è detenuto presso un carcere di Tripoli, da dove, nel video oggi trasmesso, ha chiesto “scusa al popolo libico per aver compiuto atti destabilizzanti per il Paese” e ha invitato “tutti a deporre le armi, perché solo lo Stato può averle, e a lavorare per la riconciliazione”.
Il 14 aprile inizieranno i processi contro i due figli di Gheddafi, Saadi e Saif al-Islam: quest’ultimo si trova in una situazione più grave del fratello, in quanto portavoce ufficiale del governo durante la guerra civile; l’Alta corte dell’Aja ne aveva richiesto l’estradizione, negata, in quanto accusato di crimini contro l’umanità aver comandato la dura repressione della rivolta che ha portato alla caduta del regime.
Con loro verrà giudicato anche Abdallah al-Senoussi, l’ex capo dei Servizi segreti libici.
Dei figli di Gheddafi si sa che Hannibal, noto alle cronache per aver usato violenza nei confronti dei domestici e persino di poliziotti nei suoi viaggi all’estero, è fuggito in Algeria con la madre, la sorella Aisha e il fratellastro Muhammad; Mutassim è stato giustiziato dai ribelli in occasione della Rivoluzione del 2011; Saif al-Arab, che durante i combattimenti comandava la resistenza a Tripoli, è morto sotto un bombardamento della Nato; sulla sorte di Khamis, che durante la Rivoluzione comandava la 32ma Brigata libica, si sono perse le tracce, anche se in passato è stato dato per morto.