Santa Sede. Modificato il Codice di diritto canonico per i reati di abuso sessuale

di Alberto Galvi –

Da quando nel 2013 Jorge Bergoglio è salito al seggio pontificio con il nome di Francesco ha apportato profonde modifiche alla legge della Chiesa cattolica sui reati di abuso sessuale, affrontando scandali di violenze su minori che coinvolgono preti cattolici in tutto il mondo.
Anche se molti attivisti insistono che c’è ancora molto da fare contro la pedofilia le modifiche al Codice di diritto canonico hanno sostituito le norme approvate da Papa Giovanni Paolo II nel 1983.
Queste modifiche entreranno in vigore l’8 dicembre prossimo, il giorno dell’Immacolata Concezione e riconosceranno che sia i minori che gli adulti possono essere vittime di abusi. I cambiamenti mirano non solo a punire coloro che nella Chiesa commettono tali crimini, ma anche a rendere più difficile per i suoi funzionari coprire le azioni dei sacerdoti. La nuova sezione è stata ampliata per includere reati come l’adescamento di minori o adulti vulnerabili, possesso di materiale pedopornografico e minacce da parte delle autorità ecclesiastiche per costringere la vittima ad intrattenere rapporti sessuali; inoltre, se giudicati colpevoli, i religiosi potranno essere sconsacrati mentre i laici che ricoprono incarichi ecclesiastici perderanno il lavoro, il loro posto nelle comunità di appartenenza o riceveranno multe.
La legge in precedenza aveva consentito ai funzionari di alto rango della Chiesa di ignorare o coprire le accuse di abuso o di non rispondere per eventuale negligenza nel non aver indagato e punito adeguatamente i colpevoli.
Con questi provvedimenti la Santa Sede ha riaffermato la gravità di questi crimini e l’attenzione che deve essere riservata alle vittime di abusi sessuali.
Le altre modifiche apportate al Codice riguardano la questione dell’ordinazione delle donne e i reati economici. Il codice rivisto prevede che sia la persona che tenta di conferire l’ordinazione a una donna sia la donna stessa incorrono automaticamente nella scomunica. I nuovi reati economici riguardano invece l’appropriazione indebita di fondi o proprietà della Chiesa o la grave negligenza nella loro amministrazione.