Costa d’Avorio. Gbagbo torna in patria dopo l’assoluzione all’ICC

di Alberto Galvi –

Il ritorno in patria dell’ex presidente della Costa d’Avorio, Laurent Gbagbo, è previsto per il 17 giugno prossimo in seguito alla sua assoluzione dall’accusa di crimini contro l’umanità emessa dall’ICC (International Criminal Court) dell’Aja.
Il segretario generale del Fpi (Front populaire ivoirien) Assoa Adou ha annunciato il 31 maggio scorso, davanti a una folla accorsa ad Abidjan per festeggiare il 76esimo compleanno dell’ex presidente, la data del ritorno di Gbagbo, il quale ha guidato il paese dal 2000 fino al suo arresto, nel 2011.
L’ICC ha confermato a marzo che Gbagbo e il suo assistente, Charles Ble Goude, sono stati assolti dal capo di imputazione di crimini contro l’umanità, i quali sarebbero stati commessi nel periodo di devastante violenza post-elettorale che ha scosso la nazione dell’Africa occidentale nel 2010 e nel 2011.
Nei mesi di combattimenti più di 3.000 persone sono state uccise in seguito alla scelta di Gbagbo di contestare i risultati del voto, che ha visto vittorioso l’attuale presidente Alassane Ouattara, e al suo rifiuto di dimettersi.
Gbagbo è stato poi costretto a cedere ed è stato arrestato nell’aprile 2011 per essere trattenuto nel nord della Costa d’Avorio prima di venire trasferito all’ICC.
Il 31 marzo scorso l’ICC ha confermato la sentenza del 2019 secondo la quale i pubblici ministeri non avrebbero presentato prove sufficienti per dimostrare le loro accuse contro Gbagbo e Ble Goude.
Nonostante abbia trascorso anni dietro le sbarre, Gbagbo mantiene un forte sostegno in patria, il suo ritorno potrebbe però ancora essere ritardato da una condanna a 20 anni in sospeso, emessa nel novembre 2019 in contumacia da un tribunale ivoriano per appropriazione indebita ai danni della BCEAO (Banque Centrale des États de l’Afrique de l’Ouest).
A fine 2020 le autorità ivoriane avevano concesso a Laurent Gbagbo due passaporti, uno ordinario e uno diplomatico; all’inizio di aprile il presidente Ouattara ha dato il via libera al ritorno di Gbagbo, affermando che sarebbe potuto rientrare in Costa d’Avorio in qualsiasi momento con un volo pagato dallo stato.