Sanzioni economiche: la Russia guarda ai BRICS

di Giuliano Bifolchi –

putin bric grandeLe sanzioni di Stati Uniti ed Unione Europea potrebbero cambiare l’assetto dei rapporti commerciali ed economici mondiali con la Federazione Russa pronta a puntare maggiormente sui mercati asiatici e dell’America Latina e, secondo quanto affermato da Dmitri Peskov, portavoce del presidente russo, a valorizzare maggiormente il legame con i BRICS.
Seppur la Federazione Russa possiede ottimi rapporti commerciali e progetti di interscambio con l’Unione Europea, Peskov ha affermato che il mondo attuale è multipolare e che Mosca mantiene legami e relazioni commerciali e politiche con altri stati, tra cui i BRICS. La “riscoperta” dei paesi dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) da parte del Cremlino potrebbe essere quindi la mossa commerciale ed economica capace di spostare gli equilibri mondiali se si pensa che soltanto questi cinque stati rappresentano circa il 42% della popolazione mondiale e circa un quarto della sua economia.
Attualmente esistono più di 20 formati differenti di cooperazione all’interno dei BRICS in continuo aumento ed implementazione: lo scorso febbraio, ad esempio, gli stati membri hanno raggiunto un accordo circa le 11 potenziali aree di cooperazione scientifica e tecnica (dal settore aeronautico a quello nano tecnologico).
Con lo scopo di modificare e rendere maggiormente attuale il sistema economico mondiale, il quale attualmente pone al centro gli Stati Uniti e l’Unione Europea, i leader di Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa hanno creato all’interno dei BRICS la propria banca di sviluppo interno vista come una vera alternativa al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale con l’obiettivo di finanziare i grandi progetti. Le possibili sanzioni economiche ai danni della Russia potrebbero essere per gli esperti l’input che direzionerebbe il commercio di Mosca verso altri mercati, in particolare quello dei BRICS favorendo gli scambi.
Occorre sottolineare che nel discorso pronunciato dal presidente russo Vladimir Putin lo scorso 18 marzo, il leader della Federazione Russa ha espresso la propria gratitudine a Cina ed India per le loro posizioni assunte riguardo la crisi ucraina, ulteriore segno di apertura verso questi due mercati asiatici.
Parlando delle relazioni esistenti tra Pechino e Mosca si devono evidenziare i 21 accordi commerciali firmati congiuntamente nel 2013, tra cui spicca l’agreement stipulato tra le parti che prevede la fornitura di petrolio alla maggiore compagnia petrolifera cinese, la Sinopec; sempre nel settore petrolifero nell’ottobre 2013 i due governi hanno firmato un accordo per costruire congiuntamente una raffineria di petrolio a Tianjin ad est di Pechino.
La Cina sta progressivamente aumentando i propri investimenti all’interno della Federazione Russa: nel 2013 Pechino si è impegnata a finanziare con 20 miliardi di dollari i progetti nazionali russi concentrandosi principalmente sulle infrastrutture dei trasporti, strade, porti ed aeroporti con l’obiettivo di migliorare la logistica dello stato russo e favorire maggiori interazioni commerciali tra le parti. Miglioramento della logistica e dei trasporti russi fondamentali per i prossimi Mondiali di calcio previsti per il 2018 i quali porranno ulteriore attenzione sulla Federazione e sul progetto economico e nazionale del Cremlino, un parallelo con quanto avvenuto con i Giochi Olimpici Invernali di Sochi da poco conclusi.
Parlando proprio di commercio internazionale è possibile affermare che i leader dei due paesi hanno posto l’obiettivo di portare gli scambi commerciali annuali a 100 miliardi di dollari nel 2015.
Attualmente la Russia non fornisce gas naturale alla Cina ma nel 2013 la compagnia Novatek, maggiore produttore privato di gas in Russia, ha firmato un memorandum preliminare con Pechino per vendere almeno tre milioni di tonnellate di gas naturale liquido (LNG) all’anno; la Rosneft, compagnia energetica il cui 75% azionario è gestito dallo Stato, sta concentrando i suoi sforzi per implementare il proprio mercato nei paesi asiatici, in special modo in quello cinese e giapponese.
La vendita di gas naturale e petrolio si unisce a quella degli armamenti da parte della Russia: secondo gli esperti probabilmente Mosca firmerà un contratto di compravendita degli aerei Sukhoi Su-35 con Pechino prima della visita di Putin nella capitale cinese prevista per il prossimo maggio.
Per quanto riguarda il Brasile, lo stato sudamericano esporta in Russia non solo carne ma anche caffè, zucchero, succhi di frutta ed alcool acquistando principalmente fertilizzanti. Mosca e Brasilia si sono impegnate nel sviluppare una cooperazione amplia in differenti settori, anche se al momento viene data una particolare attenzione alla sfera militare; nel dicembre del 2012, infatti, i due paesi hanno firmato un trattato riguardante la fornitura di elicotteri russi al Brasile.
Il volume del commercio nel 2013 è arrivato a 5.7 miliardi di dollari, cifra che dovrà raggiungere nell’immediato futuro i 10 miliardi.
Esaminando le relazioni India – Russia, l’appoggio di Nuova Delhi a Mosca per la Crimea potrebbe derivare dalle somiglianze con il caso del referendum del Sikkim avvenuto nel 1975 e la conseguente annessione di questo territorio all’India come venticinquesimo stato. Questo atto è solo uno degli ultimi passi effettuati dall’India in direzione della Russia con l’obiettivo di sviluppare accordi ed associazioni maggiormente fruttuose.
I due paesi nel 2012 hanno totalizzato un commercio bilaterale pari a 11 miliardi, modesto in rapporto con quello della Cina, il quale ha registrato una lieve flessione nel 2013 ma, secondo il parere degli esperti, sarù pronto ad una impennata proprio nel 2014. Anche qui il settore dell’industria militare e difesa gode di un grande risalto come dimostra la fiera Defexpo India – 2014 oppure la firma di contratti che prevedono la creazione di joint venture o la produzione tramite la concessione di licenze. Nel 2013 l’importazione di armamenti dell’India dalla Russia è stata pari a 4,78 miliardi di dollari e Nuova Delhi ha mostrato un grande apprezzamento ed interesse per le armi controllate digitalmente fabbricate dal consorzio russo Moringormsystem-Agat.
Nel settore energetico è il nucleare a favorire le relazioni tra le parti con la costruzione di maggiori blocchi di energia nella centrale nucleare di fabbricazione russa di Kudankulam. Esiste inoltre un progetto di realizzazione di un gasdotto collegante la Russia con l’India ed un progetto per la creazione di un gruppo congiunto di studio dedicato allo studio della portata della CECA con i paesi membri dell’Unione Doganale (Russia, Bielorussia e Kazakhstan).

[fonte originale RT ]