di Giacomo Dolzani –
Due giorni fa, durante un’incursione di terroristi islamici del Fronte al-Nusra, formazione vicina ad al-Qaeda, nel villaggio siriano di Maksar al Husan hanno perso la vita, secondo le ultime notizie, 20 civili appartenenti alla minoranza alawita, di cui fa parte anche il presidente Bashar al-Assad, uccisi dai guerriglieri nel corso dell’assalto.
Secondo l’Ondus (Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria), un’ong londinese, tra le vittime vi sarebbero tre anziani, quattro giovani, tre donne, quattro beduini e l’intera famiglia di un oppositore.
Le notizie di questo genere di incursioni ai danni di civili, con modalità che non differiscono molto da quelle dei massacri della ex Jugoslavia, perpetrate da squadre di terroristi contro i villaggi leali al governo di Damasco sono sempre più frequenti e la sicurezza degli appartenenti a minoranze etniche o religiose, come i cristiani, che sotto il dominio di Assad vivevano in pace, ora sono sempre più esposti alle violenze degli islamisti.
