Siria. Alloush lascia il tavolo di Ginevra. Ma su di lui pesa il jihadismo

di Enrico Oliari

Alloush mohamedNonostante l’impegno dell’inviato Onu Staffan de Mistura, i colloqui di Ginevra sulla risoluzione della crisi siriana sembrano essere rimasti incagliati sulle questioni di sempre, in primis il ruolo del presidente Bashar al-Assad, che le opposizioni vorrebbero fuori dai giochi da subito.
Il composito gruppo delle opposizioni, raccolto nell’Hcn (Consiglio supremo epr i negoziati, patrocinato da Riad), perde oggi uno dei suoi massimi esponenti: Mohammed Alloush ha annunciato le proprie dimissioni dalla delega in quanto “I negoziati senza fine stanno danneggiando il destino del popolo siriano”, mentre con “testardaggine” il regime di Damasco continua a bombardare Aleppo.
In realtà la figura di Alloush non è così limpida e pura come lo stesso vorrebbe far passare: se i curdi dell’Ypg, che stanno marciando su Raqqa, sono stati esclusi su volere dei turchi e dei sauditi, al tavolo di Ginevra siedono gruppi come il suo (Jaysh al-Islam, Esercito dell’Islam) e come Ansar al-Sham, di dichiarata ispirazione jihadista e alleati di al-Qaeda (Jabat al-Nusra).
I due gruppi, che sono considerati da Damasco e da Mosca come terroristici e che in passato hanno ceduto le armi fornite loro dagli Usa ai qaedisti, non hanno preso parte alla tregua unendosi nei combattimenti di Aleppo a Jabat al-Nusra (non parte della tregua), che i siriani, supportati dai raid russi, hanno attaccato per prevenirne la massiccia offensiva dopo che i satelliti hanno dimostrato cospicui assembramenti nella città, forti del fatto che continua ad essere abitata da civili.
Il fratello di Alloush, Zahran, è rimasto ucciso in un raid lo scorso 26 dicembre.
Va detto che di recente si è tenuta a Riad una riunione per ridisegnare il corpo delle rappresentanze dei ribelli a Ginevra e che c’era l’intenzione di rimuovere Alloush proprio perché rappresentante scomodo della parte a causa della sua appartenenza a un gruppo radicale, considerato appunto da Siria e Russia come terroristico.
Mosca ha chiesto in più occasioni la stesura chiara della lista dei gruppi ribelli, in modo da distinguere una volta per tutti quali sono vicini al terrorismo e quali invece rappresentano realmente la sollevazione contro il regime, e che quindi sono deputati a sedere al tavolo delle trattative moderato da de Mistura.