SIRIA. Esodo palestinesi da campo profughi Raml

Ansa/Afp/Reuters, 15 ago 11 –

Esercito e polizia siriani pattugliano oggi la citta’ costiera di Latakia, sul Mediterraneo, ieri pesantemente bombardata anche dal mare. Un’offensiva che, seppure smentita dall’agenzia di stampa ufficiale Sana, ha costretto a fuggire migliaia di palestinesi dal vicino campo profughi di Raml. In altre citta’ siriane, in particolare a Homs e Hula, gli oppositori al regime del presidente Bashar al Assad segnalano molti arresti. A Latakia oggi le organizzazioni di difesa dei diritti umani indicano tre morti. E un uomo, ferito venerdi’, e’ deceduto a Deyr Ez Zor. Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, piu’ della meta’ dei 10.000 profughi palestinesi del campo di Raml, a Latakia, sono stati costretti a fuggire a causa degli attacchi delle forze di sicurezza siriane che ieri, nella citta’ portuale, avevano causato la morte di almeno 26 civili. Un alto dirigente dell’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina) ha definito l’offensiva un ”crimine contro l’umanita’ ” rivolto ”contro il popolo palestinese e i fratelli siriani”. Sul piano della diplomazia internazionale, la Germania oggi ha chiesto nuove sanzioni dell’Unione Europea contro la Siria e ha invocato un nuovo intervento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ha alzato di nuovo la voce anche la Turchia. Ad Ankara il ministro degli Esteri, Ahmet Davutoglu, ha detto che le operazioni militari di Damasco contro i civili devono finire immediatamente e incondizionatamente. ”Queste sono le ultime parole che rivolgiamo alle autorita’ siriane”, ha dichiarato Davutoglu, aggiungendo che se la violenza del regime non si fermera’ ”non ci sara’ piu’ nulla da dire in merito ai passi che potrebbero essere compiuti”. E anche la Giordania, attraverso il premier Maaruf Bakhit, ha chiesto la fine ”immediata” della violenza.