SIRIA. Ginevra 2: al-Muallem, ‘rappresentanti con il sangue dei siriani nelle mani’

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ban ki-moon con brahimi Ginevra 2Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha aperto il suo intervento alla conferenza di pace del “Ginevra 2”, dove si discute della crisi siriana, facendo “appello per un accesso umanitario urgente: ci sono migliaia di persone stremate e senza assistenza da mesi”. Ban Ki-moon ha spiegato che “Alcuni villaggi sono invivibili per le bombe” e, ringraziando la comunità internazionale per aver proceduto alla presa in carico ed alla distruzione delle armi chimiche dopo la strage di agosto in cui morirono 1300 persone, ha osservato che “la maggior parte dei morti è conseguenza di armi convenzionali”, per cui “Chiedo alle delegazioni siriane di impegnarsi seriamente per una Siria pacifica e democratica”.
Il Segretario generale ha quindi ringraziato l’emiro del Kuwait Sabah al-Ahmad Al-Sabah per aver ospitato la conferenza dei donatori per gli aiuti umanitari e per aver lui stesso messo a disposizione la somma di 500 mnl di dlr.
Scontato l’intervento del Segretario di Stato Usa, John Kerry, il quale ha ribadito che “Dobbiamo affrontare la realtà. Al-Assad non può far parte della transizione politica in Siria. Un uomo non può tenere in ostaggio un paese e un’intera regione”; gli ha risposto il capo della delegazione di Damasco, il ministro degli Esteri Walid al-Muallem, il quale ha detto con tono duro di dispiacersi “che i rappresentanti di alcuni stati seduti in questa stanza hanno il sangue dei siriani nelle mani”. “Ora la maschera è caduta – ha continuato il ministro – e vediamo la vera faccia di coloro che vogliono distruggere la Siria”,
Da Teheran è intervenuto il presidente Hassan Rohani, la cui delegazione è prima stata invitata e poi esclusa dalla seduta di Montreaux su richiesta delle opposizioni siriane e quindi degli Stati Uniti, nonostante l’Iran abbia un ruolo attivo nel conflitto: “Tutto mostra – ha detto Rohani – che ci sono poche speranze che la conferenza di Ginevra 2 produca una soluzione ai problemi del popolo siriano e del terrorismo”.