Slovenia. Ballottaggio Pahor-Turk

Giacomo Dolzani –

Non si è ancora giunti ad un verdetto finale riguardo a chi sarà il prossimo presidente della Slovenia.
Nonostante al primo turno la vittoria sia andata praticamente all’astensione, che questa volta ha superato il 52%, a testimonianza della disillusione degli elettori sloveni verso chi governa il paese, a sfidarsi in un molto incerto ballottaggio saranno i due candidati del centro-sinistra, entrambi socialdemocratici.
I due aspiranti alla carica di presidente sono quindi l’ex premier Borut Pahor, vincitore a sorpresa, benché di misura, del primo turno, con il 40,01% dei voti e il presidente uscente Danilo Turk, inaspettatamente secondo con solo il 35,84% delle preferenze, che punta ad essere riconfermato.
Il primo può vantare una carriera nel Partito Democratico Riformista, in passato Lega dei Comunisti, la conquista di un seggio al Parlamento Europeo, la presidenza dell’Assemblea Nazionale e quattro anni da primo ministro (2008-2012), il secondo invece è forte di un brillante trascorso come diplomatico, rappresentante della Slovenia all’Onu, ed attivista per la difesa dei diritti umani in Jugoslavia con Amnesty International.
Fuori gioco invece la coalizione di centro-destra guidata da Milan Zver e sostenuta dal premier Janez Jansa, che si è fermata poco sopra al 24%, ma i cui voti potrebbero essere decisivi, ora che la vittoria corre, per entrambi i candidati, sul filo del rasoio, in un ballottaggio nel quale potrebbero essere decisive anche una manciata di preferenze.
Già una volta, nel 2007, Turk è riuscito a ribaltare il risultato elettorale che lo vedeva sconfitto alla prima tornata, conquistando la Presidenza della Repubblica, contro la coalizione di centro-destra guidata da Lojze Peterle, aggiudicandosi il 68,2% dei voti.
La battaglia per guadagnarsi le preferenze degli elettori di destra è già cominciata, Turk ed il suo partito, Slovenia Positiva, hanno infatti già minacciato di bloccare, per via referendaria, la riforma bancaria proposta dal governo Jansa e ritenuta cruciale per evitare il collasso del sistema bancario nazionale, sposando quella che è attualmente una battaglia del centro destra uscito sconfitto.
A quanto sembra però, secondo un’analisi del quotidiano Delo, al primo turno il 32% dei voti pro Pahor sono arrivati proprio da ex elettori di destra, delusi da chi li ha sempre guidati e alla ricerca di nuovi rappresentanti, cosa che potrebbe nettamente favorire lo sfidante del presidente uscente, dato che, sempre secondo Delo, la quantità di elettori di centro-sinistra recatisi alle urne si è pressoché dimezzata, rendendo ancora più pesante il voto di coloro che al primo turno avevano scelto Zver.