Spagna. Madrid invia l’esercito in Catalogna

di Notizie Geopolitiche – 

Il presidente secessionista della Generalitat de Catalunya, Carles Puigdemont, ha dichiarato all’emittente britannica Bbc che la dichiarazione di indipendenza della Catalogna è ormai questione di giorni, un’affermazione che ha scatenato la più dura tra le reazioni possibili da parte di Madrid, l’invio dell’esercito nella regione.
Secondo il giornale spagnolo El Confidencial convogli delle forze armate sarebbero già partiti in mattinata dalla base di San Jorge, a Saragozza, capoluogo della regione centro settentrionale di Aragona, e tra questi ci sarebbe il Gruppo di Supporto Logistico 41.
Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa di Madrid l’esercito servirebbe solo di supporto alla Guardia Civil, per mantenere l’ordine pubblico a Barcellona e nelle altre città della regione, dove la polizia nazionale è stata oggetto di aggressioni da parte della popolazione, furiosa in seguito alle violenze verificatesi il giorno del voto per l’indipendenza; il fatto ha però comunque suscitato molte preoccupazioni a livello internazionale, dato che ormai da decenni un paese europeo non utilizzava in questo grado le forze armate per mantenere l’ordine pubblico .
Nonostante il referendum (incostituzionale) abbia visto soltanto il 42% di affluenza il 92% dei votanti si è detta favorevole alla secessione ed il parlamento catalano, il 9 ottobre prossimo, si riunirà proprio per discutere il da farsi e, probabilmente, all’ordine del giorno ci sarà anche una eventuale dichiarazione di indipendenza dalla Spagna.
Una secessione che sembra comunque molto improbabile dato che, nonostante la Catalogna produca circa il 20% del Pil nazionale, il 44% delle sue esportazioni sono verso il resto della Spagna, con la quale non sarebbe quindi possibile interrompere i rapporti senza subire un collasso economico, considerata inoltre la posizione presa dall’Unione Europea, con un appoggio unanime dei paesi membri all’integrità territoriale del paese, tesi ribadita oggi anche dal presidente del parlamento europeo, Antonio Tajani, il quale ha affermato, “Nessuno ha gradito gli eventi accaduti domenica, ma decisioni unilaterali, compresa la proclamazione dell’indipendenza da uno Stato sovrano, non soltanto sono in contrasto con l’ordinamento giuridico europeo, ma sono destinate a provocare pericolose divisioni”.