Tagikistan. Scontri tra forze di sicurezza e militanti anti-governativi nella regione del Gorno-Badakhshan

di Alberto Galvi

Negli scontri tra le forze di sicurezza tagike e i militanti anti-governativi in una regione irrequieta al confine tra Afghanistan e Cina ci sono stati morti e feriti da entrambe le parti, e più di 70 membri attivi del gruppo eversivo sono stati arrestati.
La regione linguisticamente ed etnicamente distinta del Gorno-Badakhshan è situata nelle montagne del Pamir. Il territorio, scarsamente popolato, costituisce quasi la metà del Tagikistan e ospita circa 200mila persone. Il Tagikistan condivide un confine di 1.300 chilometri con l’Afghanistan. La situazione nella regione è tesa fin da quando il Tagikistan ha ottenuto la sua indipendenza con il crollo dell’Unione Sovietica, nel 1991.
Membri dei gruppi criminali armati fino ai denti hanno attaccato i funzionari della sicurezza del Gorno-Badakhshan, che è stata a lungo un punto focale di tensioni. L’attacco è avvenuto dopo che 200 persone armate hanno bloccato un’autostrada al confine con l’Afghanistan per controllare la situazione politica e sociale.
L’ordine è stato ripristinato nella provincia, ed i manifestanti hanno chiesto le dimissioni del governo provinciale nominato dal presidente Emomali Rahmon, che è al potere dal 1994 consolidando gradualmente il potere e mettendo da parte i rivali politici e i gruppi di opposizione.
L’operazione ha fatto seguito agli scontri dello scorso anno tra manifestanti e forze di sicurezza nel capoluogo di provincia Khorog, in cui almeno un manifestante è stato ucciso dalle forze dell’ordine.
A causa delle tensioni interne in Tagikistan sono state espresse preoccupazioni dai delegati dell’Unione Europea congiuntamente agli ambasciatori dei due principali paesi della Ue, Francia e Germania, degli Stati Uniti e del Regno Unito.