Thailandia. La Camera bassa del Parlamento ha votato un disegno di legge sul matrimonio paritario

di Alberto Galvi

La Camera bassa del Parlamento della Thailandia ha votato con 400 voti a favore e solo 10 contrari un disegno di legge che riconosce il matrimonio paritario, cioè anche fra persone dello stesso sesso. Se la legge entrasse in vigore, la Thailandia sarebbe il terzo paese asiatico a legalizzare il matrimonio gay. La Thailandia sarebbe così destinata a diventare la prima nazione del sud-est asiatico a riconoscere il matrimonio paritario.
Il disegno di legge ora richiede l’approvazione del Senato e infine l’approvazione del re, prima di diventare legge.
L’Assemblea nazionale bicamerale è composta dal Senato con 200 seggi, membri eletti dal voto popolare per un mandato di sei anni, e dalla Camera dei rappresentanti con 500 seggi, eletti per un mandato di quattro anni.
In Asia solo Taiwan e Nepal riconoscono il matrimonio tra gay.  Il Vietnam ha abolito le sanzioni per i matrimoni tra persone dello stesso sesso nel 2013, ma non riconosce legalmente tali unioni. Malesia, Myanmar e Brunei invece criminalizzano i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso.
In Thailandia gli attivisti lottano da decenni contro gli atti discriminatori. La Corte Costituzionale nel 2020 ha stabilito che l’attuale legge matrimoniale, che riconosce solo le coppie eterosessuali, è costituzionale.
Il Parlamento aveva approvato lo scorso dicembre la prima lettura di quattro diversi progetti di legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso e ha incaricato una commissione di unificarli in un unico progetto.