Togo e Trentino: due mondi sotto la stessa stella

Recita un proverbio africano "Il momento migliore per piantare un albero era 20 anni fa. Il secondo momento migliore è adesso".

di Massimo Gabbani

Questo proverbio è la sintesi perfetta di ciò che l’associazione Stella Bianca, ora Stella nel Mondo per ciò che riguarda gli aiuti internazionali, ha fatto in Togo in sinergia con le Suore della Provvidenza.
Il seme di questo albero virtuale è stato piantato ben 25 anni fa, quest’albero ha dato molti frutti e ne sta dando ancora, ed ora è il secondo momento giusto per piantare un nuovo seme, un nuovo albero, che mantenga in vita ciò che fino ad ora è stato creato, ma che porti anche nuove idee, nuovi progetti atti a migliorare la vita delle comunità locali.
Questo aspetto emerge chiaramente dalle parole del presidente dell’associazione Stella nel Mondo, Tullio Nardon, che ha recentemente visitato il Togo. Nardon ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto fino ad oggi e l’urgente necessità di continuare su questa strada, in stretta collaborazione con le Suore della Provvidenza. Tuttavia, ha anche espresso il desiderio di accogliere nuovi volontari motivati, affinché il progetto possa continuare a evolversi e raggiungere risultati sempre più significativi.
Tutto questo si svolge nel cuore dell’Africa occidentale, lontano dai riflettori e della notizie mainstream. Il Togo, con una popolazione di circa 8 milioni di abitanti, si colloca come una delle regioni più piccole dell’Africa sub sahariana, caratterizzata da una complessa situazione politica ed economica.
Un paese intriso di storia e ricchezza culturale dove ogni angolo racconta una storia di connessione umana e resilienza. Dai villaggi rurali ai vivaci mercati cittadini, il tessuto sociale di questa terra è intessuto con la vitalità di oltre 40 gruppi etnici, ciascuno portatore delle proprie tradizioni millenarie.
Nelle aree rurali le comunità sono afflitte da gravi limitazioni nell’accesso ai servizi di base come l’istruzione e la sanità, con condizioni di vita estreme.
Anche il contesto climatico in Togo rappresenta una sfida per i suoi abitanti, l’alternarsi di una stagione secca prolungata e una piovosa determina carenze idriche e di conseguenza problemi all’agricoltura.
Inoltre il paese continua a combattere la diffusione di malattie infettive, come l’HIV/AIDS, che minacciano la salute e il benessere della popolazione, richiedendo un impegno costante nel settore sanitario.
Nel contesto sociale del Togo si cela un aspetto ancora più profondo della cultura togolese: il Voodoo. Radicato nelle viscere della storia del paese, il Voodoo non è semplicemente una pratica religiosa, ma un complesso intreccio di credenze che permea ogni aspetto della vita quotidiana. Dalle danze rituali ai canti incantatori, il Voodoo offre un ponte tra il mondo materiale e quello spirituale, fornendo conforto, guida e protezione alle comunità togolesi.
Questo patrimonio culturale, spesso male interpretato da rappresentazioni sensazionalistiche, è invece un pilastro fondamentale della vita nel Togo, celebrato con onore e rispetto in festival e cerimonie che collegano le generazioni passate e presenti.
Questo stretto legame con il Voodoo, radicato in varie fasce della società togolese indipendentemente dal livello sociale o culturale, esercita un’influenza significativa sulle scelte di vita quotidiana. Ciò porta talvolta le persone a preferire i rimedi tradizionali del Voodoo alle cure mediche convenzionali, con conseguenze potenzialmente gravi per i malati.
In un ambiente come questo, caratterizzato da sfide complesse e peculiarità culturali, mantenere un equilibrio ottimale è cruciale per gestire con successo un progetto. L’impegno instancabile di suor Dores Villotti, superiora della comunità di Lomé, insieme a Suor Graziella Festa, suor Manuela Panni, responsabile del centro di Ahépé, e alle altre sorelle togolesi che stanno tracciando il nuovo corso delle Suore della Provvidenza in Togo, suor Adeline Bouglouga, superiora di Kouve, e suor Marie Joseé Tisse, responsabile della comunità di Vo-Koutime, è fondamentale per instaurare e mantenere un solido legame di fiducia e collaborazione con le comunità locali.
Durante la sua visita, Nardon era accompagnato da due volontarie trentine. Rosanna Gosetti, cardiologa presso l’ospedale di Rovereto, era già stata in Togo in passato, ma questa volta ha deciso di mettere a disposizione della comunità locale la sua esperienza, dedicandosi con professionalità e passione alle decine di pazienti che quotidianamente si sono rivolte alla struttura ospedaliera di Kouve per accertamenti cardiologici.
La seconda volontaria, Sharoon Zanolli, era alla sua prima esperienza in Africa e ha dedicato il suo tempo ad aiutare le suore e le insegnanti della scuola materna di Kouve. Zanolli ha vivamente consigliato questa esperienza a tutti, sottolineando quanto sia profondamente trasformativa l’esperienza del volontariato.
Oltre a loro, erano presenti Achille Del Bianco, imprenditore edile friulano dell’associazione Solidar Mondo Udine, e Gabriele Peres, agricoltore e tecnico macchine dell’azienda Agri Ravagnolo. Del Bianco, volontario storico, come Tullio Nardon, ha lavorato più volte sul campo contribuendo alla costruzione di edifici all’interno della struttura. Ha espresso grande soddisfazione per lo stato attuale degli edifici, riconoscendo l’attenzione e la cura con cui il personale ospedaliero, sotto la guida delle Suore della Provvidenza, si è occupato della manutenzione del luogo. Sottolinea inoltre il legame indissolubile tra l’associazione Solidar Mondo e l’opera delle Suore della Provvidenza citando spesso la frase “Solidar Mondo esiste perché esistono le Suore della Provvidenza”.
Gabriele Peres è giunto in Togo per condividere la propria esperienza e formare il personale locale nell’utilizzo di macchinari agricoli provenienti dall’Italia. Ha anche fornito linee guida per la lavorazione dei terreni nella zona di Vo-Koutimé, dove è situato un altro centro gestito dalle Suore. Questo centro si dedica al recupero di persone affette da AIDS e all’istituzione di un’azienda agricola che contribuirà al sostentamento della struttura e delle altre strutture dell’ordine.
Le Suore della Provvidenza, presenti nell’area da molti anni, sono consapevoli che per affrontare radicalmente la situazione di povertà occorre investire nell’istruzione dei giovani. Riconoscono che fornire loro una solida formazione scolastica e competenze professionali è essenziale per garantire loro un futuro migliore e un’opportunità di inserimento nel mondo del lavoro.
Tuttavia, nonostante l’istruzione sia formalmente accessibile a tutti nel paese, la realtà è ben diversa. I costi associati all’istruzione sono spesso proibitivi per le famiglie, mettendo a rischio il diritto all’istruzione dei giovani. È in questo contesto che le suore ritengono cruciale il programma di adozione a distanza. Oltre ad aiutare direttamente il bambino o la bambina, questo programma offre un sostegno fondamentale all’intero nucleo familiare, sia dal punto di vista dell’istruzione che da quello sanitario.
Questo approccio non solo offre un’opportunità di sviluppo individuale, ma è anche la chiave per interrompere il circolo vizioso della povertà che affligge molte famiglie togolesi. Investire nell’istruzione e nella salute dei giovani non solo migliora le loro prospettive future, ma ha un impatto positivo sull’intera comunità, contribuendo a creare un futuro più luminoso e prospero per tutti.

Per contattare l’associazione Stella nel Mondo: info@stellanelmondo.org