Tregua fra Hamas ed Israele, momenti di euforia a Gaza. La folla si scaglia sui collaborazionisti

di Guido Keller –

Finalmente alle 21.00 ora locale (le 20.00 in Italia), è entrata in vigore la tregua fra Israele e Hamas: il cessate il fuoco è stato mediato dagli Stati Uniti e dall’Egitto.
Immediatamente dopo la sospensione delle aggressioni, da Gaza sono stati sparati 12 missili verso Israele, mentre l’esercito di Tel Aviv ha smentito la caduta di razzi lanciati dal territorio libanese.
La notizia della tregua è stata accolta con segni di giubilo a Gaza, dove l’accordo per il cessate il fuoco è stato visto da Ramadan Shallah, leader della Jihad islamica in conferenza stampa col leader di Hamas Khaled Meshaal, come “una sconfitta eccezionale nella storia dell’entità israeliana”.
Il leader di Hamas Khaled Meshaal ha invece espresso apprezzamento all’Iran per il suo sostegno nonostante le divergenze sulla Siria.
Meshaal ha spiegato che “il documento per il cessate il fuoco prevede l’apertura dei valichi, tutti i valichi, e non solo Rafah”.
Ieri alcuni membri di Hamas hanno arrestato sei individui ritenuti collaborazionisti di Israele, quindi li hanno esposti alla folla, che li ha trucidati; i loro corpi sono stati trascinati con delle moto lungo le vie di Gaza. Il numero due di Hamas, Abu Marzouk, ha condannato le esecuzioni delle sei presunte spie: “la punizione dei collaborazionisti  – ha scritto sulla sua pagina Facebook – deve solo essere fatta in accordo con la legge e seguendo procedure legali”.