Trump si vuole ritirare dalla Siria. Per i curdi è ‘una pugnalata’

di Enrico Oliari –

Per i curdi dell’Ypg la decisione, al momento solo annunciata, del presidente Donald Trump di ritirare il supporto Usa in Siria è una “pugnalata alla schiena”. C’è delusione e sconforto fra gli uomini e le donne delle “Unità di difesa del popolo” (ala armata del Pyd, Partito Democratico) all’indomani del tweet di Trump in cui si legge che “Abbiamo sconfitto l’Isis in Siria”, era “l’unica ragione di essere lì”. I curdi meritarono l’appoggio aereo e le forniture degli Usa nella guerra allo Stato Islamico dopo la storica battaglia di Kobane dell’ottobre 2014, quando si dimostrarono il solo baluardo ad un’espansione dello Stato Islamico incontrollabile. Espansione che nei propositi dei vertici del Califfato sarebbe dovuta partire dal mare per congiungersi a nord con l’Iraq, seguendo il confine di una Turchia allora favorevole all’Isis in funzione anti-curda, si pensi alle decine di migliaia di foreign fighters transitati dagli aeroporti turchi e al petrolio dell’Isis diretto verso nord.
Fu quindi dagli inizi del 2015, quando ormai si era capito che fra i “ribelli” c’era di tutto e di più, al-Qaeda compresa, che gli Usa inviarono in Siria soprattutto addestratori e armi per sostenere i curdi dell’Ypg e le Sfd in generale, sigla che raccoglie oltre ai curdi anche milizie sciite, sunnite anti-Isis, laiche e cristiane.
Da allora sono tuttavia intervenuti nuovi fattori, come l’entrata armata dei turchi in Siria ufficialmente per proteggere i ribelli turcomanni, ma in realtà per contenere i curdi al di là dell’Eufrate, cosa difficile se si pensa che essi considerano il governatorato occidentale e la città di Afrin come propria.
Il ritiro degli Usa dal teatro siriano mette quindi in seria difficoltà le Ypg e i curdi in generale, più politicamente che militarmente, poiché di fatto vengono a trovarsi ancora una volta soli.
Anche a Washington tuttavia non tutti sono della linea del comandante in capo, anche perché il ritiro Usa comporterebbe un minor contenimento delle iniziative turche nell’area, ed i russi riacquisterebbero della parte di propria zona di influenza. Secondo i media statunitensi esponenti del Pentagono starebbero cercando di convincere Trump a non procedere nella sua decisione di lasciare la Siria… e i curdi in pasto ai turchi.