Tunisia. Coronavirus: la bufala sovranista dei 50 milioni regalati dall’Italia alle imprese tunisine

Quando il prestito fu perfezionato era vicepremier e ministro Matteo Salvini.

di Enrico Oliari –

Sovranisti da tastiera e pennivendoli pagati in rubli o in talleri padani si sono dati da fare in queste ore per diffondere la notizia secondo cui l’Italia avrebbe regalato, in piena epoca coronavirus e davanti all’annunciata batosta economica, ben 50 milioni di euro alle imprese tunisine.
L’annuncio era apparso per qualche momento anche sulla pagina dell’ambasciata italiana a Tunisi, e politici di una certa area si sono premurati per far sapere urbi et orbi del “regalo” di Luigi Di Maio alla Tunisia.
Certa stampa di indubbia collocazione ideologica ha ben pestato sul “regalo” alla Tunisia mentre le imprese italiane soffocano per la serrata, ed “Il Primato Nazionale” ha riportato con enfasi un’interrogazione che avrebbe presentato o starebbe presentando il capogruppo in commissione Esteri di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro Delle Vedove in cui vi è scritto che “per ironia della sorte i 50 milioni di euro che l’Italia ha regalato (sic!) alla Tunisia tramite Cassa Depositi e Prestiti costituiscono una misura di sostegno per le imprese tunisine”.
Non è chiaro come il “Primato Nazionale” sia entrato in possesso dell’interrogazione di Delmastro Delle Vedove, peraltro non datata e non intestata, ma in essa correttamente il deputato fa notare che la notizia dei 50 milioni è stata immediatamente rimossa dal sito dell’ambasciata.
“Di Maio è come mio figlio che, beccato con le mani nella marmellata, crede che nascondendo le mani tutto sia a posto: non è così”, è riportato nell’interrogazione, tuttavia sarebbe bastato davvero poco ad un parlamentare per verificare che quando quel denaro era stato destinato alla Tunisia, cioè nel 2017, Di Maio non era neppure ministro.
Con una nota la Farnesina ha infatti precisato che quei 50 milioni erogati alla Tunisia “non sono né un dono, né un regalo, bensì un credito (di aiuto)” “che rientra nel quadro del più ampio Memorandum of Understanding Italia – Tunisia siglato nel 2017, dunque ben tre anni fa. Non solo: il contratto di finanziamento è stato poi perfezionato il 18 marzo 2019”, quando Matteo Salvini era vicepremier e ministro dell’Interno.
La nota continua spiegando che “Si tratta dell’esecuzione di un’intesa bilaterale poi giunta nel marzo 2019 e, proprio a tal proposito, sorprendono non poco le strumentalizzazioni giunte al riguardo. Si evince facilmente, dunque, che la finalità del credito, proprio perché connessa ad accordi del 2017, non potrebbe essere collegata in alcun modo all’emergenza Covid, ma a un programma a supporto delle PMI tunisine definito a livello intergovernativo nella prima metà dello scorso anno. Programma di supporto come peraltro ve ne sono molteplici e dei quali, si ricorda, giova in modo indiretto anche il tessuto imprenditoriale italiano attivo sul territorio”.
Il tutto mentre è la Tunisia ad aver offerto, nel corso di una telefonata intercorsa tra il presidente Kais Saied ed il collega Sergio Mattarella, medici per l’emergenza coronavirus in Italia.